Un protagonista del delitto di Via Odescalchi a Chiasso è "libero" da poco. Ed è stato coinvolto in un pestaggio.
CAMPIONE D'ITALIA - «Io non ho nulla da nascondere. Ho trascorso 6 anni e 11 mesi in carcere. Adesso ho la libertà condizionale per 3 anni e mezzo. Sto cercando di rifarmi una vita». È lo sfogo del 33enne tra i protagonisti del delitto di Via Odescalchi a Chiasso nel 2015. L'italo brasiliano, riconosciuto correo di omicidio intenzionale con dolo eventuale nell'ambito dell'uccisione di un 35enne portoghese, è uscito di recente dalla prigione. E la sera di domenica 16 ottobre è stato coinvolto in un episodio violento a Campione d'Italia, il luogo in cui vive. «Sì, abito qui. Perché fino al 2037 non potrò rientrare in Svizzera».
«Situazione tesa» – I fatti riportati da Tio/20 Minuti raccontano di un'aggressione da parte del 33enne a un ticinese che in quel momento si trovava sul lungolago a parlare con la rispettiva ex compagna. «La situazione era tesa, non era così tranquilla come è stato detto. Chiedetevi perché quel tale si trovava a Campione? Io da qualche mese frequento la sua ex compagna. La ragazza viene da me spesso nei weekend perché io non posso venire in Svizzera. Lui continuava a cercarla».
«La prigione è stata dura, sono pentito» – Il 33enne vuole raccontare la "sua" verità. «Stare in prigione per così tanto tempo è stata dura. Ho capito i miei errori. Ho compreso di avere sbagliato. Adesso vorrei ripartire. Rifarmi una vita. Ho una figlia di undici anni che adoro. So che il mio passato è pesante. So anche che parlare del delitto di Via Odescalchi fa sempre clamore. Però io sono una persona pentita».
«Voglio dedicarmi a mia figlia» – Nonostante i buoni propositi, l'italo brasiliano è stato denunciato ai carabinieri di Campione (e alla polizia cantonale) per avere picchiato l'ex compagno della donna che frequenta. È stato lo stesso uomo a denunciarlo. «Non è giusto, io ho voglia di cambiare – sostiene l'italo brasiliano –, voglio dedicarmi a mia figlia e alla mia nuova frequentazione».
La replica: «Ero li per una questione importante» – Tio/20Minuti ha dunque ricontattato la persona che si è definita aggredita in una sera di metà ottobre sul lungolago di Campione. Il ticinese replica così: «A scanso di equivoci, non ho pedinato la mia ex. La stavo cercando per risolvere una questione burocratica importante. Era la prima volta che andavo a Campione, ho scoperto quel giorno stesso che si vedevano lì. Non posso dire altro per ragioni che riguardano la sfera personale della ragazza. Ribadisco di essere stato aggredito, io non sono un violento». Insomma, due versioni discordanti per un episodio in ogni caso poco edificante. E attorno al quale ci sono molti, troppi lati, nebulosi.