Scatta un forum che vuole sensibilizzare popolazione e negozianti sul tema. La gente è davvero pronta? Il video.
LUGANO - Scatta il PlanB Forum Lugano 2022. E la città sul Ceresio si scopre stregata dai bitcoin. L'evento, che comprende una serie di appuntamenti pubblici gratuiti, si svolge proprio in questi giorni presso Piazza Castello, Villa Ciani e Padiglione Conza. Tio/20Minuti ha curiosato dietro le quinte. Non solo. Ha anche raccolto pareri entusiasti e perplessità di gente comune e negozianti. Pietro Poretti, direttore dello Sviluppo economico per la Città di Lugano precisa: «Questo è un progetto che mira a fare diventare Lugano un centro d'eccellenza per quanto riguarda i bitcoin e la tecnologia blockchain».
Mille commercianti seguiranno questa via – Paolo Ardoino, co organizzatore dell'evento e CTO di Tether, aggiunge: «Al momento una quarantina di commercianti ha deciso di consentire ai propri clienti di pagare in bitcoin. Entro la fine del primo quadrimestre del 2023 questa opportunità verrà concessa ad altri mille commercianti. A ogni imprenditore sarà consegnato un apparecchio che permetterà alla clientela di pagare in criptovalute inquadrando un QR code. Il negoziante potrà ricevere il pagamento in franchi svizzeri o bitcoin. Notiamo che c'è bisogno di un'educazione in questo settore».
«Scetticismo normale» – Teresa Dondè ha scelto di dare la possibilità di pagare in bitcoin a chi acquista nella sua galleria. «È normale che qualcuno sia ancora scettico. Diversi anni fa c'era scetticismo anche per le carte di credito, quando ancora non si sapeva cosa fossero. È una questione di abitudine. Col tempo anche il bitcoin diventerà la normalità. I ticinesi forse non sono ancora pronti per questa sfida».
Pareri contrastanti – Tra la gente incontrata per le vie luganesi c'è chi ammette di non sentirsi a suo agio nell'affrontare un simile passo. Chi invece sostiene di essere ancora ignorante in materia. Altri invece non si farebbero alcun problema nel pagare in criptovalute. «Il nostro scopo è proprio quello di informare, sensibilizzare, di consentire alle persone di rispondere ai propri dubbi», ammette Poretti.
Chi si è lanciato – «Trovo sia giusto buttarsi – sostiene Alessandro Zappa del negozio Zappa Sport –. Noi l'abbiamo fatto». Anche Elisa Saporito di Groovy Concept ha provato a seguire l'onda. «Finora però con questo sistema abbiamo venduto solo due paia di calzini. A due clienti stranieri che volevano provare il nuovo metodo».