L’Ocst: «Al momento non si conoscono i criteri»
«I lavoratori prima erano spaventati, ora sono confusi».
A dirlo è Paolo Coppi, vicesegretario luganese dell’Ocst: il riferimento è alla notizia dei quaranta licenziamenti decisi dalla nota società farmaceutica Helsinn nei riguardi di una larga parte delle persone impiegate nella sede di Lugano. I provvedimenti, stando alle informazioni in mano dei sindacati, sono già stati, almeno in parte (se non completamente), comunicati ai diretti interessati: una quarantina su duecento impiegati. Un quinto.
«Il nostro sindacato - continua Coppi - per responsabilità nei confronti dei dipendenti si era messo immediatamente a disposizione cercando un dialogo con la direzione e proponendo una collaborazione nella fase di consultazione».
Tuttavia, aggiunge il sindacalista, «ogni tentativo sussidiario di dare riscontro a esigenze collettive è rimasto totalmente inascoltato». I motivi? «Al momento - aggiunge Coppi - il personale della Helsinn non solo non conosce i criteri e le condizioni, ma fatica a comprenderne la logica». L’Ocst esprime «piena solidarietà a tutti i dipendenti».
E ancora: «Ci permettiamo di suggerire al management di Helsinn - conclude - che cooperare con un sindacato in questo caso, è vero, non è imposto dalla legge, ma, come dimostra l’inquietudine del personale, è opportuno perché trasmette ai propri dipendenti un maggiore senso d’imparzialità e ascolto».