La mancia? «Si è persa l'abitudine», così i camerieri degli esercizi pubblici di Lugano. «È cambiato tutto».
LUGANO - Oltre otto svizzeri su dieci lasciano la mancia al ristorante. Lo rivela uno studio pubblicato ieri dall'Università di scienze applicate di Zurigo (ZHAW). È però ben del 28,6%, nella Svizzera italiana, la percentuale di clienti che non lascia mance, decisamente più alta rispetto al 12,7% della Svizzera tedesca e al 17,7% della Romandia.
La motivazione più comune dietro la mancia mancata, precisa la ZHAW, «è che il servizio è già incluso nel prezzo o nello stipendio dell'addetto al servizio». Seguono «i prezzi già alti dei ristoranti e la mancanza di mezzi finanziari del cliente».
«Non ci pensano neanche» - Che aria tira, dunque, nei bar e ristoranti ticinesi? «Tanti non ci pensano neanche. In Ticino non c'è la cultura della mancia. E per riceverla diciamo che bisogna avere la faccia tosta», racconta a Tio/20minuti Mischa Baida, cameriere dello Snack bar Portici di Lugano. Più generosi gli svizzero tedeschi: «L'anno scorso lavoravo in un hotel e raddoppiavo la paga con le mance».
Carta e via - I ticinesi «hanno perso un po' questa abitudine», conviene Marcello Valitutto del Ristorante Commercio di Lugano. E il ricorso sempre più frequente ai pagamenti con la carta non aiuta: «Certo, questo è andato un po' a nostro sfavore». Tanto che, per Valitutto, «oggigiorno la mancia non aiuta a svoltare a fine mese».
«Una volta era un'altra storia» - «Da 25 anni a questa parte è cambiato tutto», racconta il cameriere di un ristorante di Piazza Riforma. «Una volta ci davano anche 60-70 franchi di mancia, mentre oggi è già tanto se a fine giornata arriviamo a 10».
Una mancia che non si dimentica - La mancia media lasciata dai turisti, riferisce una cameriera di un bar vicino «è più o meno di 10 franchi», mentre «il ticinese non ha proprio l'abitudine di darla». Ogni tanto qualche colpo di fortuna può però capitare, racconta: «Una volta un arabo mi ha lasciato 150 franchi».
«Sì, ne hanno bisogno» - Ma in Ticino i camerieri necessitano davvero della mancia? Per Massimo Suter, presidente di GastroTicino, sì. «I camerieri ne hanno bisogno di sicuro. Però tutto dipende dalla qualità del servizio, da quella del cibo e dalla soddisfazione del cliente. La mancia bene o male è il riflesso dell’esperienza vissuta».
Più mance per chi serve i turisti - È però vero, ammette, che i ticinesi non sono tra i clienti più generosi. «Chi lavora con i turisti», sottolinea Suter, «avrà più mance rispetto a chi lavora soprattutto o soltanto con gli indigeni. Questo perché i ticinesi, influenzati dalla cultura latina, in generale non sono grandi donatori di mance».