Il disavanzo è di 13,4 milioni di franchi. Il precedente preconsuntivo segnava -64.7 milioni
BELLINZONA - Migliorano le finanze cantonali. In base al rendiconto intermedio di fine settembre, l’aggiornamento delle principali voci di spesa e ricavi determina un disavanzo stimato di -13.4 milioni di franchi, migliore di 51.3 milioni rispetto all’ultimo preconsuntivo che indicava un disavanzo di -64.7 milioni.
«Determinanti per il miglioramento - fa sapere il Consiglio di Stato - sono l’aggiornamento di ottobre delle stime del Pil relative al 2022 prese in considerazione per la valutazione dei gettiti fiscali, così come l’aumento delle imposte di successione e donazione, oltre a minori spese per contributi nel settore dell’assistenza sociale, dell’asilo e dei trasporti pubblici». Allo scostamento del risultato rispetto al preventivo che indicava un disavanzo di -134.9 milioni di franchi «concorrono maggiori ricavi per complessivi 152.3 milioni di franchi. A fronte di questo si segnala una maggiore spesa per complessivi 30.8 milioni di franchi».
Sul fronte dei ricavi la Banca nazionale svizzera, considerati gli ottimi risultati conseguiti nel 2021, ha distribuito a Confederazione e Cantoni 6 miliardi di franchi. Per il Ticino l’importo incassato è quindi risultato di 162.6 milioni di franchi, ossia 25.6 milioni in più rispetto al preventivo. Aumentano pure le imposte, sia in relazione all’aumento dei gettiti fiscali previsti (69.8 milioni) sia in relazione alla mancata entrata in vigore nel 2022 della riforma dell’imposta di circolazione, che avrebbe comportato un minor ricavo di 8.5 milioni di franchi. Crescono poi di 10 milioni di franchi le imposte di successione e donazione e di 5 milioni di franchi ciascuno i ricavi dell’imposta di bollo e dell’imposta sugli utili immobiliari (Tui). Si segnala anche una crescita di 7.6 milioni di franchi dei ricavi da partecipazioni e di 5 milioni delle tasse d’iscrizione al registro fondiario. Si stima inoltre che la Confederazione verserà al Ticino 30.5 milioni di franchi di rimborsi per le prestazioni erogate per persone con statuto di protezione S.
«Le maggiori spese rispetto a quanto preventivato - continua il Consiglio di Stato - sono influenzate in modo importante dal conflitto in Ucraina e dal conseguente afflusso di persone con statuto S in Svizzera e quindi in Ticino. Considerati gli importi stanziati dalla Confederazione, la gestione finanziaria del Piano di accoglienza cantonale è da ritenersi sostanzialmente neutra. Anche la crisi sanitaria, seppur in misura minore degli scorsi due anni, comporterà maggiori spese rispetto a quanto previsto, in particolare 7 milioni di contributi per i casi di rigore (5.5 dei quali coperti da rimborsi della Confederazione) e 5.3 milioni di franchi di spese legate all’organizzazione dell’emergenza sanitaria».
Complessivamente, le spese per il personale evidenziano un aumento di 5 milioni di franchi, determinato per 9 milioni dall’assunzione del personale necessario per la gestione dei richiedenti l’asilo ucraini (per i quali vi è un recupero dalla Confederazione), dell’emergenza sanitaria e dei casi di rigore, a fronte di una tendenziale riduzione della spesa di 7 milioni per il personale amministrativo in organico e di un aumento di 3 milioni per il personale docente.