Piccole, compatte e mimetizzabili nell'astuccio. Contengono nicotina e sono diffusissime fra i 13-15enni ticinesi
BELLINZONA - Sono piccole, colorate e dai mille gusti. Somigliano agli evidenziatori, si nascondono facilmente nell’astuccio, mimetizzati con le penne e le matite. Sono le “Puff”, sigarette elettroniche di nuova generazione, diffusissime tra i giovanissimi sui banchi delle scuole e capaci di mettere in allarme i genitori, le associazioni e la politica ticinesi. Nonostante l’aspetto accattivante, infatti, i prodotti contengono nicotina.
«Il problema purtroppo è diffuso. Inoltre, si sottovaluta gli effetti che hanno sulla salute» - commenta Alberto Polli, presidente dell’Associazione svizzera non fumatori e coordinatore dei progetti antitabagici in Ticino sin dal 1980.
«L’abbiamo segnalato a settembre a tutte le direzioni delle scuole medie - continua - qualche istituto si è mosso, per esempio Mendrisio e Gravesano. Non abbiamo avuto nessun contatto con le altre, ma sono sicuro che ci stanno lavorando».
A ottobre, a Mendrisio, dopo «qualche allievo colto in flagrante», la direzione delle scuole medie ha scritto ai genitori degli allievi mettendoli in guardia sull’aumento del consumo.
A novembre, a Chiasso, i consiglieri comunali Antonia Boschetti, Yuri Bedulli, Rock Bolombo e Ratnam Kavashar (gruppo Unità di Sinistra - Verdi) hanno scritto al Municipio chiedendo se fosse intenzionato a fare qualcosa, dato che «anche su suolo chiassese prodotti legati al tabagismo sono purtroppo già consumati da alunni dei primi anni di scuola media».
La preoccupazione, però, è emersa anche in altri istituti. «La pubblicità è ingannevole - continua Polli - Le nuove sigarette elettroniche sono molto simili agli Stabilo Boss.I ragazzi possono nasconderle con grande facilità e comprarli in internet, di fatto, senza controllo».
Tiziana Zaninelli, capo della sezione dell’insegnamento medio del DECS, fa sapere che «Le direzioni delle scuole medie, durante le serate di incontro con i genitori, hanno informato e sensibilizzato le famiglie a un’attenzione particolare anche verso queste sigarette che spesso si possono confondere con normali oggetti di cancelleria». Lo stesso fanno i docenti di scienze «in particolare nell’ambito dell’educazione alla salute in terza media, a proposito del fumo».
L’utilizzo di queste sigarette, così come delle sigarette tradizionali, è proibito e sanzionato all’interno delle strutture scolastiche. «D’intesa con l’Ufficio del medico cantonale - continua Zaninelli - si sta preparando del materiale per i docenti, sono inoltre a disposizione la Lega polmonare e Radix per momenti informativi nelle sedi in occasione delle serate con i genitori».
Come riportato in un’interrogazione al Gran Consiglio firmata da Maddalena Ermotti-Lepori (Il Centro), l’accelerazione maggiori nei comportamenti a rischio è compresa fra i 13 e i 15 anni. Secondo l’ultimo studio disponibile, realizzato in Svizzera nel 2018 da Hbsc, in Ticino tra i 14 e i 15 anni circa 4 giovani su 10 (40.4%) hanno già sperimentato l’uso della sigaretta elettronica (46.2% dei ragazzi e 34.7% delle ragazze).
I contenuti di nicotina oscillano fra il 2% e il 5%. Inoltre, la legislazione non viene in soccorso. In attesa dell’entrata in vigore dell’entrata in vigore della nuova
Legge federale sui prodotti del tabacco e sulle sigarette elettroniche (si parla dell’inizio del 2024). «In Svizzera - si legge sul sito dell’Ufficio federale della sanità pubblica - attualmente non esistono requisiti legali per la protezione dei minori nella vendita di e-sigarette a livello federale. In particolare, per la consegna di sigarette elettroniche non c'è un’età regolamentata, né esistono restrizioni pubblicitarie». Dal 2018, i cantoni hanno iniziato a legiferare sulle sigarette elettroniche e per altri prodotti, come i prodotti a base di nicotina orale senza tabacco. Fra questi, però, non c’è il Ticino.