Il Sindacato OCST-Funzionari di Polizia ha votato ieri sera una risoluzione
SANT'ANTONINO - «Negli ultimi anni le condizioni di lavoro degli agenti sono peggiorate rendendo la professione meno concorrenziale e attrattiva sotto molti punti di vista».
È per questo motivo che il Sindacato OCST-Funzionari di Polizia, riunito ieri sera in assemblea a Sant’Antonino, ha espresso in modo chiaro e inequivocabile la necessità di dotare la Gendarmeria delle necessarie risorse per poter operare in modo adeguato.
Anche perché, a rendere più complicata la situazione, «vi è l’atteggiamento di una certa parte della politica che vede nel funzionario pubblico uno sperpero più che una risorsa e questo emerge nelle discussioni in corso sulla Cassa Pensione e sul riconoscimento del caro vita».
In particolare, il Sindacato ha chiesto la creazione di uno statuto di Polizia, un piano di compensazione e l'impedimento del taglio alle pensioni.
Lo ha fatto tramite una risoluzione, con la quale l’assemblea OCST Funzionari di Polizia chiede:
1. al Comando della Polizia Cantonale di affrontare le criticità emerse e discusse nel corso delle assemblee regionali tenute nelle scorse settimane che hanno evidenziato lo stato di malessere che affligge gli agenti. In modo particolare per quanto concerne le risorse in Gendarmeria e la loro gestione. L’assemblea chiede di valutare la creazione di uno statuto di Polizia che possa rispondere in modo migliore alle loro esigenze;
2. che il progetto FisicaMente per l’area gendarmeria proceda dando seguito alle indicazioni nel rapporto;
3. al Gran Consiglio di voler riconoscere il caro vita integrale, rifiutando categoricamente la logica che vede i dipendenti pubblici come uno strumento di politica finanziaria.
4. ai 5 rappresentanti del datore di lavoro nell’IPCT, di cui 4 sono stati nominati dai 4 partiti di Governo, a intervenire presso i gruppi parlamentari che li hanno eletti, per convincerli ad accettare un piano di compensazione da parte del Governo e soprattutto da parte del Parlamento. Il Parlamento sia all’altezza della situazione, non si nasconda e sia cosciente di dover essere con il Consiglio di Stato un datore di lavoro corretto e leale, a cui guarda tutto il Cantone, e non un’arena in cui
ottenere voti facili con argomenti demagogici contro i suoi stessi dipendenti;
5. ai rappresentanti sindacali impegnati nella discussione con la delegazione del Governo di definire al più presto una proposta consolidata da parte del datore di lavoro (Canton Ticino ed altri enti affiliati all’IPCT) che impedisca una perdita del 20% del valore delle pensioni.