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CANTONECovid: meno contagi, ma in realtà... «È difficile inquadrare la situazione»

21.12.22 - 10:16
Secondo l'Ufficio del Medico cantonale, l'abbassamento può essere dovuto alla minor propensione a farsi testare
TiPress
Covid: meno contagi, ma in realtà... «È difficile inquadrare la situazione»
Secondo l'Ufficio del Medico cantonale, l'abbassamento può essere dovuto alla minor propensione a farsi testare

BELLINZONA - Nell'ultima settimana, in Ticino, 1'052 persone sono risultate positive al coronavirus. In totale, ci sono 147 pazienti con il Covid ricoverati (in isolamento) nei nosocomi ticinesi (sei nei reparti di cure intensive) e hanno purtroppo perso la vita altre 5 persone, ciò che ha portato il totale cumulativo a 1'300.

Secondo l'Ufficio del Medico cantonale, «l’attuale evoluzione è di difficile inquadramento». Questo perché la modifica delle modalità di test «riduce verosimilmente la propensione a richiedere tale esame».

È forse per questo che negli ultimi sette giorni i contagi hanno fatto registrare un -13% rispetto alla settimana precedente. Questo nonostante «la presenza del virus nelle acque reflue sia aumentata» (ciò che suggerisce una maggiore propagazione). 

In ogni caso, l’Ufficio del medico cantonale raccomanda alla popolazione di continuare ad osservare le misure base di protezione (igiene delle mani, distanza, arieggiamento dei locali), invitando tutti ad indossare la mascherina negli spazi chiusi, trasporti pubblici e nei luoghi affollati a tutela della propria salute e a protezione della popolazione più vulnerabile. Le persone fragili, inoltre, sono ancora invitate a sottoporsi al test in caso di sintomi.

Infine, viene ricordato, «la vaccinazione di richiamo offre sempre una buona protezione contro le forme più gravi della malattia e per questo è caldamente raccomandata alle persone più vulnerabili, di cui fanno parte anche le persone di più di 80 anni che hanno ricevuto una dose di richiamo durante i mesi estivi».

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COMMENTI
 

Taurus57 1 anno fa su tio
Quantimorti messi via come covid invece sono morti per batteri antibiotico resistenti presi durante il ricovero negli ospedali???? Fate un pò di chiarezza, inutili burocrati pharma dipendenti.

Gianca_Zurzi 1 anno fa su tio
Tra un pò il covid sarà illegale

Gianbarba 1 anno fa su tio
Credo che i protagonisti delle decisioni sanitarie del 2020 sono un po’ prigionieri del proprio ego: le loro osservazioni condivise sul problema li ha resi grandi agli occhi del popolo e di riflesso verso sè stessi. E ora, ridimensionare la loro osservazione, ridimensionerebbe di riflesso anche l’immagine che hanno di sè, e questo per il loro ego non è accettabile. Sarebbe infatti troppo doloroso, non dico ritrovarsi dalla parte del torto, ma anche solo perdere ciò che avevano conquistato: l’amore della gente, il riconoscimento professionale, la fama, e soprattutto, il potere.

Blackad 1 anno fa su tio
Risposta a Gianbarba
In verità la visione cambia radicalmente quando si pensa solo per se stesso oppure alla protezione della popolazione. Da sanitario posso confermare di aver visto molte persone morire, persone che senza il covid ora sarebbero in vita (presumibilmente), nonostante le patologie già note. Se il mio compito è quel di pensare solo a me stesso, chissene, sono libero di scegliere qualsiasi strada e qualsiasi credenza. Se invece l mia funzione riguarda la protezione della popolazione allora tutto il mio pensiero cambia.. posso assumermi la responsabilità di far morire persone? Devo adeguare il sistema sanitario alla protezione dei più deboli? Posso mettere in atto misure straordinarie per proteggere al possibile coloro che non possono vaccinarsi? Quali strategie posso confermare o meno per le prossime prese a carico della pandemia?

Gianbarba 1 anno fa su tio
Risposta a Blackad
@Blackad trovo le tue osservazioni e domande eticamente interessanti Non diniego l’importanza delle statistiche ufficiali, non diniego l’impatto del Covid sulle storie di vita di individui, famiglie e società, non diniego il ruolo di ogni professionista della salute, compreso il tuo e il mio. Penso che non ci siano però solo la malattia o la salute, ma esiste ed è convenzionalmente prioritaria la qualità di vita che si forma condizionatamente a svariati fattori che tu ben conoscerai e che non dipendono solo da malattia e salute. Parlo delle differenze tra approccio patogenico e approccio salutogenico. Rispetto alla percezione di benessere e di salute da parte dei moti della mente, si potrebbe anche discutere a lungo. Mi dispiace molto che hai dovuto assistere e operare in tanta eccezionalmente intensa sofferenza, in un contesto caotico come quello degli ultimi anni, con uno sforzo probabilmente non adeguatamente riconosciuto dalla società e pure dal contesto stesso di lavoro. Penso si possa affermare che il punto di vista di ognuno venga condizionato dall’esperienza che vive. Perciò credo che ci sono persone, e non mi riferisco a te, che hanno un punto di vista estremamente condizionato dai concetti di malattia e di rischio di morte. E penso che per l’individuo, basare la propria percezione del mondo prioritariamente su questo punto di vista, e magari pure ascoltare in maniera ridondante tale punto di vista, non sia sano e penso non influenzi positivamente i mori del pensiero. Penso anche che si continui, da parte di molti, a osservare le manifestazioni della malattia come un elemento prioritario sugli altri elementi della vita, prendendo poi decisioni a discapito dei giovani e di persone che sono già in difficoltà sulla loro qualità di vita a causa di problematiche che non dipendono unicamente dal Covid. Perciò, credo che attualmente chi sta al comando dovrebbe lasciare spazio a qualcuno che non sia stato condizionato tanto a lungo dal dolore e dalla sofferenza propri e degli altri, che non si sia trovato in mezzo si meccanismi di condizionamento dell’ego, e che consideri il tutto quando comunica ai media. Una persona che non si sia convinta, con l’ego montato dai media, che la responsabilità di vita e di morte delle persone sia di sua responsabilità. Che mostri di vivere più nel passato che nel presente e che possa forse anche considerare l’eredità che le scelte avranno anche sul sistema di controllo sociale. Una persona che contempli magari pure l’aspetto spirituale della vita e della morte, di come questa faccia parte della vita e che qualifichi altri a parlarne. Ma forse è ancora troppo presto per riflettere sulla morte. Forse la paura della morte è ancora troppo presente perché non lasci la mente ragionare con ampio discernimento. Ma chi potrebbe adempiere a tutti questi importanti compiti contemporaneamente? Probabilmente nessuno. E allora ecco che si comprende forse come una persona che sia stata incaricata di ottemperare anche solo a una parte di questi compiti dopo un po’ di tempo si trovi in difficoltà e in quel momento il suo ego entrerà in gioco, creando danni.

Gabriel 1 anno fa su tio
Disgraziati... CORRETE A FARVI LA QUINTA DOSE... SUBITO!!!

In dua a nem a finii 1 anno fa su tio
Ma basta con sto COVID

andrea28 1 anno fa su tio
Le persone con più di 80 anni in Ticino sono i 7,5% della popolazione, di cui molte si saranno anche ammalate nel corso degli ultimo 6 mesi ergo, siamo a posto.

Blackad 1 anno fa su tio
Risposta a andrea28
Per fortuna che ci sei tu, posso star tranquillo allora e dirlo ai colleghi e pazienti 👍🏻 grazie
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