Il TAF ha sospeso l'allontanamento dalla Svizzera. L'avvocato Paolo Bernasconi: «Buona notizia»
BRIONE VERZASCA - Negli scorsi giorni la Valle Verzasca si è unita in favore di una mamma e di sua figlia, arrivate dall'Afghanistan circa un anno fa, a cui la Segreteria della Migrazione aveva intimato di lasciare la Svizzera.
Come riportato dalla Regione, più di 2'700 ticinesi hanno sottoscritto in pochi giorni una raccolta firme per impedire l'allontanamento dalla Svizzera della famiglia. Queste sono state inviate, insieme a un ricorso, presso il Tribunale amministrativo federale (TAF) dalla Fondazione "azione posti liberi" di Lugano. Quest'ultima ha infatti deciso di sostenere la madre, che vorrebbe tornare a fare il suo lavoro da sarta, e la figlia, che si stava integrando alla scuola elementare di Brione Verzasca.
Oggi l'avvocato Paolo Bernasconi, della Fondazione, ha annunciato una «buona notizia»: il TAF ha deciso di sospendere l'esecuzione dell'allontanamento della 33enne e della bambina di 8 anni. Per il legale, questo significa che «il Presidente del TAF ha riconosciuto l’assenza di urgenza riguardo all’allontanamento dalla Svizzera».
Ora è tutto sospeso, e tutta la Valle, che ha deciso di unirsi alla causa della famiglia, può tirare un sospiro di sollievo. Ma non è finita: può essere che la SEM non annulli la decisione di allontanamento. In tal caso, lo ricordiamo, madre e figlia verrebbero espatriate in Slovenia, un Paese che secondo gli avvocati «è incapace di gestire adeguatamente le domande di asilo».
Non si placa quindi la lotta della Fondazione, e Bernasconi è determinato: «Se la SEM, malgrado tutto, dovesse insistere nella sua decisione di allontanamento dalla Svizzera, la procedura di ricorso proseguirà con il memoriale di replica e duplica per poi giungere alla sentenza». Una cosa è certa: «Fintanto che la decisione di allontanamento non sarà stata confermata dal Tribunale federale, non avrà luogo nessun allontanamento verso la Slovenia».