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LUGANOMolestie in Unitas. Il racconto: «Da anni toccava le donne»

09.01.23 - 06:30
Abusi sessuali e mobbing da parte di un ex dirigente di Unitas. Il racconto di alcuni soci.
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Molestie in Unitas. Il racconto: «Da anni toccava le donne»
Abusi sessuali e mobbing da parte di un ex dirigente di Unitas. Il racconto di alcuni soci.

LUGANO - Si chiamano Gabriele Ghirlanda, Barbara Veccia, Anita Figini, Claudia Biasca e Giancarla Bonardi. Sono solo alcune della trentina di persone che l’11 marzo scorso hanno chiesto le dimissioni dei comitati dell’associazione e delle fondazioni di Unitas. «Unitas ci rispose che per prendere delle decisioni bisognava aspettare le conclusioni dell’audit ordinato dal DSS», ci dice Gabriele.
«Dall’audit ci aspettavamo tantissimo» racconta Claudia, che aggiunge: «io mi aspettavo un’ammissione di responsabilità da parte dei dirigenti; mi aspettavo anche un passo indietro utile a lasciare il campo a gente più capace e meno compromessa».
Venti anni di coperture - Sulla stessa scia Anita: «Così come è stata messa nei comunicati ufficiali sembra che ci sia stata qualche manchevolezza d’ordine amministrativo. Le vittime e i soprusi subiti sono stati completamente dimenticati. È scandaloso che oggi alle vittime sia imposta una dirigenza che ha coperto oltre 20 anni di molestie». Un tempo lunghissimo, fatto notare anche da Giancarla: «Sono 40 anni che sono in UNITAS ed è sempre stato così. Gli piaceva toccare le donne e far loro proposte oscene, tutte eravamo molto a disagio. Quando c’erano i ritiri spirituali, di notte, bussava alle porte. Cercavamo tutte di tenerci alla larga e questo lo sapevano tutti. E la verità adesso deve venir fuori! Ce lo devono».

In passato anche un suicidio - Anche Claudia era stata messa in guardia: «Quando sono entrata nel comitato mi dicevano di fare attenzione perché non teneva le mani a posto. Ma avrebbero dovuto dirlo a lui di tenere le mani a posto! Quelle persone lì avrebbero dovuto aiutarlo a curarsi, mentre hanno fatto finta di nulla, lasciandolo andare avanti imperterrito a molestare decine di utenti donne. E non possono dire che non lo sapevano visto che già 20 anni fa ci fu un’educatrice che, prima di suicidarsi, denunciò per iscritto proprio alla dirigenza la piega che stavano prendendo le cose».

Poca chiarezza - Barbara punta il dito sulla mancanza di chiarezza e sul poco coraggio di chiamare le cose con il proprio nome: «Unitas è un’associazione che mi ha aiutato tantissimo quando ho perso la vista. Ci tengo a dirlo, anche se non è questo il punto. Lascia infatti esterrefatti che UNITAS e DSS, alla luce dei risultati dell’audit, stiano operando in questo modo. Ma come si può pensare che le stesse persone, alcune delle quali stanno nella dirigenza di Unitas da decenni, possano rimediare a quello che hanno fatto o non fatto? C’è poi da dire che noi dell’audit, a parte quello che è stato comunicato ai media, non sappiamo nulla. Cosa vuol dire: 'aggiornamento dell’organizzazione, ... conflitti di interesse, ... concentrazione di ruoli, ... porre rimedio alle carenze riscontrate ... assicurare un’aggiornata e più incisiva gestione'? Sembra che si faccia di tutto per evitare l’espressione 'molestie sessuali'. Come se non ci fossero vittime, perlopiù donne, dovute “alle carenze riscontrate nella gestione” di chi ancora oggi si arroga il diritto di gestire UNITAS».

«Hanno favorito la reputazione del molestatore» - Della stessa opinione anche Gabriele: «Brutto da dire, ma il problema è anche economico. UNITAS è un’associazione privata che beneficia di sussidi, ma anche di donazioni private. E si sente sempre più gente che si chiede se, alla luce di quanto emerso dall’audit, ha senso andare avanti a sostenere UNITAS. Questa è la conseguenza del fatto che anni fa, quando i casi più gravi sono emersi, presidenza e direzione hanno ritenuto prioritaria la protezione della reputazione del molestatore. Ora la storia si ripete: la priorità sembra essere la difesa degli interessi di pochi, senza nessuna comprensione né rispetto per le vittime. Che la gestione dell’intera faccenda sia opaca è evidente a tutti. Si figuri che in occasione dell’assemblea generale i giornalisti sono stati allontanati e le risposte alle nostre domande erano dispensate dall’addetto stampa dell’associazione. Una procedura comunicativa con i soci alquanto opaca, e di quest’opacità si stanno accorgendo anche i donatori».

«A molte domande poi non è stata data risposta, semplicemente le ignoravano», sottolinea Giancarla. «Difficile vedere un futuro con questo comitato» aggiunge Anita. Che continua: «Non sappiamo che cosa sia stato richiesto dal DSS. A sentire il presidente Vicari sembra che sia un problemuccio di tipo burocratico. Nessuno vuole ricordare il motivo che sta all’origine dell’audit. Oltre 20 anni di molestie». «La fiducia non c’è più; la dirigenza di Unitas se ne deve andare. Bisogna fare tabula rasa, sarà doloroso ma è l’unico modo di ripartire appoggiandosi su una base sana», conclude Claudia.

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COMMENTI
 

Evry 1 anno fa su tio
E nessuna faceva qualcosa, incluso le donne coinvolte!

Sarà 1 anno fa su tio
Risposta a Evry
Evry, non è così semplice, specialmente quando il responsabile delle molestie è un superiore. Spesso le persone molestate o che subiscono mobbing non vengono credute, o addirittura subiscono ritorsioni, se è un dipendente ha magari paura di essere licenziato, quindi magari rinuncia anche a sporgere denuncia. Il termine per la denuncia è di tre mesi, un tempo estremamente limitato.

Margherita65 1 anno fa su tio
È proprio per rispetto verso ai soci, ai volontari e agli impiegati, che sanno come comportarsi, che bisognerà ricordarsi delle malefatte della dirigenza UNITAS quando ci arriveranno a casa le polizze delle loro raccolte fondi.

vulpus 1 anno fa su tio
Il peggio dei peggi è che gli abusi sono stati commessi anche contro delle persone che , acausa della perdita della vista , dipendevano da questi personaggi. E ora Bertoli e compagni , fanno come sempre: mettono il testone sotto la sabbia e peggio ancora fanno sembrare le vittime doppiamente colpevoli: una prima volta perchè hanno dovuto subire e una seconda perchè hanno denunciato. Che si faccia piazza pulita, e anche chgi ora se ne è andato venga denunciato . L'inchiesta interna lscia il tempo che trova. Chi già è vittima della perdita della vista, va aiutato e sostenuto in questa deleteria situazione. E se il coniglio di stato non ha il coraggio di procedere che ci pensi il gran consiglio.

GabrieleG 1 anno fa su tio
Risposta a vulpus
A questo punto ci aspettavamo che comitato e direzione ammettessero la responsabilità e, prima di andarsene, facessero le scuse alle vittime. Invece se ne escono ancora con azioni intimidatorie.

GabrieleG 1 anno fa su tio
Gabriele Ghirlanda - Tengo a precisare che la Unitas è un'associazione di autoaiuto, fatta di soci che si aiutano a vicenda, di volontari che prestano la loro preziosa collaborazione gratuitamente e di professionisti ben formati, seri e competenti che seguono tuttora con dedizione gli utenti di tutto il Ticino e che non hanno nessuna responsabilità sul fatto di avere un comitato e una direzione che hanno affrontato la questione molestie in modo moralmente ed eticamente scandaloso.

Sarà 1 anno fa su tio
Succede quando la persona interessata è protetta e i denuncianti non vengono ascoltati o addirittura temono ritorsioni.

GabrieleG 1 anno fa su tio
Risposta a Sarà
@Sarà è proprio quello che è successo alla Unitas.

volabas56 1 anno fa su tio
Portare in tribunale tutti coloro che sono stati coinvolti, direttori in primis. Scandali nella scuola, ora UNITAS, senza contare varie associazioni sportive. Come mai si proteggono queste persone? Eppure in tutti questi ambiti, chi era direttamente interessato sapeva (insegnanti, collaboratori, direttori), che marciume vergognoso.

Sarà 1 anno fa su tio
@Rosa in questo caso non ci sono preti ma sono sempre coinvolti dei bigotti. Nell'articolo si dice che i fatti accadevano anche nei "ritiri spirituali" e, a quanto sembra, il vicepresidente di UNITAS è un diacono...

GabrieleG 1 anno fa su tio
Risposta a Sarà
@Sarà - Non è più vicepresidente ma è sempre nel comitato.

bobifurgo 1 anno fa su tio
la sofferenza provata dalle persone coinvolte dovrebbe risvegliare energicamente una voglia di giustizia da parte delle autorità ed intervenire in modo vigoroso. La procura pubblica deve provvedere in modo altrettanto energico e fare giustizia. La politica dovrebbe poi mettere da parte le questioni puramente amministrative e pratiche e far sì che queste strutture siano gestite in modo serio proteggendo le persone che necessitano di assistenza così come i vari collaboratori. Basta nascondere certe situazioni. Le persone che hanno subito le molestie non potranno più “guarire” ma se si riuscisse a dare loro un po’ di serenità e far sì che tali situazioni si ripetano sempre meno sarebbe già qualcosa. Speriamo….

Sarà 1 anno fa su tio
Risposta a bobifurgo
@bobifurgo purtroppo la procura non può fare molto, serve una denuncia di parte e il termine di prescrizione per le molestie è di soli tre mesi.

Mgrazia60 1 anno fa su tio
Tutti protetti vergognoso!!!!

UtenteTio 1 anno fa su tio
Audit inutile e sicuramente costoso, viste le conclusioni raggiunte. Ma questa storia sembra tanto la faccenda nota dell'onesto esperto di politica giovanile, tutti sapevano ma si doveva aspettare, non si può toccare, teniamo ben segreti i nomi e cognomi. Intanto per chi ruba la caramella o non paga una fattura viene sbattuto senza tanti complimenti sul foglio ufficiale, ma guai toccare i socialisti e disonesti assunti con giochini vari.

GabrieleG 1 anno fa su tio
Risposta a UtenteTio
@UtenteTio - Non capisco perché il rapporto dell'audit è stato secretato, secondo me dovrebbe essere reso pubblico anonimizzato.

Mirketto 1 anno fa su tio
Socilalisti uguale Copertura e insabbiamento! Di esempi ce ne sono molti

Sarà 1 anno fa su tio
Risposta a Mirketto
Mirketto in questo caso si può dire che il coinvolgimento è trasversale. Il dipartimento interessato è in mano al Centro, è coinvolto Bertoli come ex direttore della UNITAS e un Consiglio di Stato con una presa di posizione piuttosto evasiva, tendente ad assolvere tutti, portando la questione sul piano organizzativo.

Evry 1 anno fa su tio
VERGOGNOSO !!!!!

Evry 1 anno fa su tio
Vergogna, ache da parte delle donne coinvolte che NON avevano denunciato subito le molestie e ..... Ora condannatelo come si deve, VERGOGNA

Rosa 1 anno fa su tio
che se ne parli molto di piu degli abusi nelle associazioni, fuori la verità. Non soltanto quando si tratta di sacerdoti...SEMPRE!!

Johari 1 anno fa su tio
Speriamo di vedere pubblicato il nome del molestatore professionista, una volta accertati i fatti

Barbiere 1 anno fa su tio
Risposta a Johari
Allora aspetta e spera!

Sarà 1 anno fa su tio
Risposta a Barbiere
@Barbiere basta andare a vedere nel registro di commercio e vedi chi ha lasciato la presidenza della fondazione, poi sostituito da Bertoli.

Mirschwizer 1 anno fa su tio
E cosa si apettava per fare piazza pulita ? La venuta del Messia ?
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