Fabio Bianda organizza da vent'anni corsi per provare un'arte che sta scomparendo: la forgiatura
LOCARNO - Gocce di sudore, scintille, calore e rumore: nel 2023, seppur sia un'arte sempre meno conosciuta, c'è ancora chi si diletta a forgiare... manualmente. Come in tempi passati, quando si battevano elmi e spade per cavalieri e soldati, ma in questo caso per hobby, o per curiosità
Sono infatti oltre vent'anni che Fabio Bianda, della Coltelleria Bianda (commercio locale che si trova da 120 anni in Piazza Grande a Locarno) organizza dei corsi di forgia per chiunque sia interessato ad rimboccarsi le maniche e mettersi nei panni di un fabbro del medioevo. Anche quest'anno: sono infatti previsti dal 2 al 5 febbraio, a Gordola.
C'è quindi ancora chi forgia a mano, un concetto che non ci si immagina più, nel 2023. «È una forma d’arte antica, che oggi viene trasmessa soprattutto a scopo divulgativo e didattico», ha raccontato Bianda a Tio/20 Minuti.
«In Ticino ci sono ancora dei fabbri, però oggi non lavorano più prevalentemente con la forgia a mano - come si faceva una volta - bensì con delle macchine automatiche con maglie e così via». In ogni caso, «quello che noi proponiamo a curiosi e appassionati è la possibilità di imparare a forgiare delle lame, dei piccoli coltelli (di una ventina di cm di lunghezza), prevalentemente per la caccia o per l’uso in cucina».
«Medici, avvocati, dentisti»
La nascita di questi corsi è stata possibile grazie all'amicizia di Fabio con François Morier, uno specialista della forgiatura vallesano che già nella Svizzera romanda offre questo tipo di corsi. Parlando, si è pensato quindi di farli anche in Ticino, e grazie alla collaborazione della Scuola dei fabbri con sede a Gordola, «abbiamo iniziato a offrire questa possibilità».
È sempre stato e resta un lavoro duro, però, che in questo caso diventa una sorta di hobby. Cosa porta quest’esperienza ai partecipanti? «Il piacere di poter produrre qualcosa con le proprie mani, nel modo in cui lo si faceva molti anni fa. È un modo per conservare un’arte antica che purtroppo va scomparendo». D'altra parte è anche un'esperienza rafforzativa, vedere cosa c'è dietro a un prodotto che solitamente si acquista già fatto.
«È molto rafforzativa, tant’è che ai nostri corsi non partecipano solo operai già attivi in questo settore, bensì abbiamo medici, avvocati, dentisti e professionisti di tutti i tipi, che vogliono una volta confrontarsi con questo tipo di lavoro che va scomparendo», ha spiegato Bianda. «Ci sono anche stati parecchi corsi frequentati da giovanissimi e anche da ragazze, uscite anche loro molto soddisfatte da quest'esperienza».
«Invece di andare in palestra...»
Per una volta, invece della palestra, si può quindi provare un'esperienza... diversa. «Fisicamente è abbastanza faticoso, però è molto appagante. Oggi si va a sudare nelle palestre fitness, chi invece vorrebbe andare una volta a sporcarsi le mani e sudare forgiando alla sera si ritrova con un bell’oggetto in mano, prodotto durante la giornata».
Prerequisiti per partecipare ai corsi non ce ne sono, ma bisogna avere comunque sempre cautela e rispetto del lavoro: «Naturalmente si è a contatto con le braci, con il fuoco, con il calore, e bisogna tener presente che battendo l’acciaio questo produce delle scaglie, per cui bisogna fare molta attenzione, proteggendo il capo, gli occhi e tutto il corpo con delle attrezzature specifiche».
A Gordola, per qualche giorno l'anno, si torna a rivivere un'esperienza che è ormai sempre di più una realtà di un passato lontano.