Numeri allarmanti in Svizzera. Ne abbiamo parlato con il direttore di Pro Juventute Ticino, Ilario Lodi.
BELLINZONA - Pro Juventute lancia l’allarme. Le consultazioni giornaliere per i pensieri suicidi tra bambini e adolescenti svizzeri sono infatti raddoppiate (passando da 3-4 a 7-8 al giorno) rispetto a prima della pandemia. E oltre al suicidio sono in forte aumento anche le richieste d’aiuto per attacchi d’ansia, disturbi alimentari e autolesionismo.
A pesare sulla salute psichica dei più giovani non è però stato solo il coronavirus. All’origine dell’aumento dei disagi vi è infatti la cosiddetta multicrisi. Ma in cosa consiste? E da quali fattori (oltre a quelli pandemici) è provocata? Ne abbiamo parlato con il direttore di Pro Juventute Ticino Ilario Lodi, al quale abbiamo pure chiesto come è la situazione nel nostro cantone. «Il quadro non è roseo», ammette, precisando - senza fornire cifre esatte - che «anche i giovani ticinesi sono afflitti dalle stesse problematiche che vivono i loro coetanei nel resto della Svizzera».
Tre fattori principali
Ma partiamo con i tre fattori che hanno maggiormente influito nel deterioramento delle condizioni psichiche dei giovani. Provocando un'autentica esplosione delle richieste di aiuto al team di consulenza della Fondazione (vedi box). «La pandemia, la crisi climatica e la guerra in Ucraina - elenca il direttore di Pro Juventute - hanno generato un clima d'incertezza che è andato a colpire i bambini e i giovani in una fase particolarmente vulnerabile della loro vita provocando effetti psicologici ed educativi che preoccupano molto profondamente».
«Non solo pensieri»
Ma il 2022 non è stato «da record» solo per i pensieri suicidi. Spesso, infatti, Pro Juventute ha dovuto allertare i partner sanitari e la polizia per impedire che dalle parole i giovani passassero ai fatti. «Lo scorso anno è successo ben 161 volte», sottolinea Lodi, precisando che il dato è quasi triplicato rispetto al 2019 (allora erano 57). «Anche gli ospedali psichiatrici del Paese, in particolare quelli di Berna e Zurigo, hanno riscontrato un aumento del 50% dei minorenni che sono stati assistiti in una situazione di emergenza».
«Trasformare l'emergenza in opportunità»
Dati inquietanti, quelli riportati dalla Fondazione e confermati anche dalle autorità federali, che necessitano di soluzioni immediate a livello nazionale. «Il problema riguarda ormai tutta la società e non è più soltanto individuale», sottolinea Lodi precisando che è giunto il tempo d'investire «massicciamente» sul sostegno alle politiche familiari e sui temi dell'infanzia e della gioventù sia in ambito extra-scolastico che lavorativo. «Dobbiamo trasformare questa situazione d'emergenza in un'opportunità d'investimento a medio-lungo termine».
147.ch è il team di consulenza di Pro Juventute che sostiene «gratuitamente» e «in maniera confidenziale» tutti i giovani che hanno «dubbi» e «problemi». Il servizio, raggiungibile 24 ore su 24, è disponibile via chat, telefono, SMS oppure tramite email.