Il 28enne, ubriaco al momento dei fatti avvenuti a Muceno nel settembre 2020,è stato assolto «per particolare tenuità del fatto».
VARESE - Aveva preso un crocifisso usandolo come piede di porco per forzare il tabernacolo della chiesa di Muceno, nel Varesotto. Poi prese la pisside - la coppa in cui erano custodite trenta ostie consacrate - e un paio di altri arredi sacri.
Le impronte digitali, come racconta il quotidiano La Prealpina, avevano incastrato un 28enne, già noto alle forze dell'ordine, e in casa sua i carabinieri avevano trovato la refurtiva (che fu restituita alla chiesa per il restauro), ma non le ostie.
I carabinieri lo avevano denunciato per furto aggravato, ma ieri il giudice di Varese, di fronte anche alla restituzione del maltolto, l'ha assolto «per particolare tenuità del fatto».
Ai carabinieri che lo ascoltarono in caserma, il giovane raccontò di aver agito insieme con un amico, che non fu mai identificato, con il quale in quella giornata (era il 23 settembre del 2020) aveva esagerato con il vino.
È stato lo stesso pubblico ministero a chiedere l'assoluzione; richiesta condivisa dal suo difensore e anche dal giudice.