Tempo di bilanci per il progetto d'interconnessione delle superfici per la promozione della biodiversità
PIANO DI MAGADINO - Elaborato nel 2002, il progetto agricolo d'interconnessione delle superfici di promozione della biodiversità del piano di Magadino è stato il primo grande progetto di questo tipo a livello cantonale. «Ha assunto un ruolo pioniere molto importante - fanno sapere e nel 2022 ha raggiunto un bel traguardo: ha compiuto 20 anni!».
Di seguito, ecco il testo
Lo scopo dei progetti di interconnessione è quello di tutelare la ricchezza ecologica e favorire la biodiversità negli ambienti agricoli, sia attraverso pratiche agricole più rispettose dei ritmi naturali sia promuovendo l’infrastruttura ecologica (collegamento tra i diversi comparti ecologici di particolare interesse naturalistico).
Infatti siccome molte specie animali, nel corso della loro vita o addirittura sull’arco di una giornata, necessitano di ambienti diversi e spesso separati nello spazio, è necessario che questi siano collegati tra loro da superfici favorevoli.
Grazie a questo progetto viene incentivata la realizzazione di superfici per la promozione della biodiversità (SPB), che vengono collocate in modo da creare un reticolo ecologico funzionale e vengono gestite in modo da favorire la fauna e la flora indigene.
Il progetto d'interconnessione del Piano di Magadino è promosso dall’associazione di agricoltori ASCEI (Aziende con superfici di compensazione ecologica interconnesse). Negli anni il progetto ha potuto beneficiare dell’importante sostegno di numerosi partner e dal 2018 è subentrata la Fondazione del Parco del Piano di Magadino che contribuisce alla promozione di diverse attività.
Un bilancio di quanto svolto negli ultimi 20 anni è stato presentato in occasione dell’ultima assemblea annuale.
Attualmente sono coinvolte 40 aziende che gestiscono quasi 200 ettari di superfici per la promozione della biodiversità, cioè superfici che presentano elementi naturali di particolare valore naturalistico o i cui livelli di biodiversità sono particolarmente elevati.
La maggior parte di queste superfici si trova sul reticolo ecologico che collega i vari biotopi del Piano di Magadino e quasi il 30% viene falciato a mosaico.
Lo sfalcio mosaico è una tecnica che prevede lo sfalcio di solo metà della parcella, mentre l’altra metà viene lasciata intatta e presenta quindi la sua struttura originale con erba alta e fiori.
Gli sfalci vengono effettuati in modo alternato tra le due metà, in questo modo è sempre presente una metà intatta che può garantire cibo e rifugio alla fauna. Inoltre la metà non falciata permette agli insetti di completare il loro ciclo vitale e ai fiori di maturare rilasciando i semi in loco.
Con lo sfalcio a mosaico gli agricoltori possono anticipare di alcune settimane la prima data di sfalcio, recuperando quindi un foraggio di migliore qualità dalla metà che viene sfalciata in anticipo.
Inoltre nell’ambito del progetto sono stati creati 2 nuovi stagni, sono stati piantati quasi 2 km di siepi e sono stati piantati circa 70 alberi ad alto fusto.
Grazie alla realizzazione delle superfici per la promozione della biodiversità e all’introduzione di pratiche agricole più rispettose della flora e della fauna in questi 20 anni sono stati osservati effetti positivi su numerose specie.
Per esempio è stato osservato un importante aumento d'individui di Grillo campestre, soprattutto sulle SPB. Inoltre la farfalla Idas presenta ora una migliore distribuzione su tutto il Piano di Magadino, suggerendo una migliore interconnessione ecologica del territorio.
Visti i risultati positivi l’associazione ASCEI desidera portare avanti il progetto anche nei prossimi anni. Tra gli obiettivi futuri rientra per esempio un maggior coinvolgimento di giovani agricoltori per garantire il ricambio generazionale.
In sinergia con il Parco del Piano di Magadino verranno inoltre investite maggiori energie nell’aspetto promozionale del progetto in ambiti che esulano dal mondo agricolo, per esempio attraverso attività didattiche e di educazione ambientale per i più giovani.
Nel corso dei primi 20 anni il progetto ha potuto beneficiare dell’importante sostegno finanziario dei seguenti partner: Ficedula, Fondazione Bolle di Magadino, Fondazione Innocent, Fondo svizzero per il paesaggio, Parco del Piano di Magadino, Pro Natura Ticino, Sezione dell’agricoltura, Stazione ornitologica svizzera, Ufficio della natura e del paesaggio
e WWF Svizzera italiana.