Alcuni tassisti reclamano per la tassa di 150 franchi che permette loro di operare al carnevale Lingera. Il presidente però tira dritto.
ROVEREDO - «Già si fa fatica a guadagnare, in più c'è la concorrenza dei bus navetta... Se poi ci fanno pagare una tassa di 150 franchi per noi è un problema». A raccontarlo è un tassista che vorrebbe trasportare chi frequenta il carnevale della Lingera a Roveredo (Grigioni). La misura introdotta qualche anno fa crea malumori tra alcuni. Così come il tetto massimo di 30 taxi deciso da chi gestisce il carnevale mesolcinese. «Devono capire che per noi il carnevale rappresenta una fonte di guadagno importante – dice un altro tassista –. Quel bollo che bisogna avere sulla vettura però è penalizzante economicamente. Chi non ce l'ha, non lavora».
Quei taxi ammassati – Simone Giudicetti, presidente della Lingera, respinge ogni critica ai mittenti. E spiega la genesi di questa idea. «Si era creata una situazione ingestibile. Quasi da far west. I taxi si ammassavano l'uno accanto all'altro. Qualche anno fa addirittura si è rischiata una tragedia, con una signora travolta da un tassista che aveva fretta. Non potevamo fare finta di niente e continuare così. Per noi la sicurezza viene prima di ogni cosa. Ecco perché abbiamo introdotto il tetto massimo e la quota da pagare».
Costi aggiuntivi – Un "contributo" di 150 franchi per potere operare sull'arco dei cinque giorni del carnevale. La cifra sale a 500 franchi per i pulmini con più di sette posti. C'è chi accusa la Lingera di volere fare cassa. Giudicetti replica categoricamente: «No, abbiamo dovuto trovare uno spazio apposito a nord del paese per il carico e scarico degli utenti dei taxi. E soprattutto abbiamo dovuto reperire il personale di sicurezza che vegliasse attentamente su questo sistema. Si sono generati costi aggiuntivi, i lavoratori vanno pagati. La quota che chiediamo ai tassisti è destinata a coprire questi costi. Non ad altro».
«Unica soluzione possibile» – Uno dei tassisti ribelli aggiunge: «Non è giusto. Perché io quella sera non lavoro solo per la Lingera. Magari trasporto persone per tutto il Bellinzonese e poi a un certo punto può arrivare una chiamata da Roveredo. E sono costretto a rinunciare al cliente perché non ho il bollo. Mi sembra discriminatorio». Giudicetti non si scompone: «In generale i tassisti sono soddisfatti di questa soluzione. Era l'unica possibile. È chiaro che può esserci sempre qualcuno a cui le cose non vanno bene. Noi dobbiamo guardare la situazione nel suo globale. Non si può purtroppo fare contenti tutti. Va comunque precisato che ci sono delle eccezioni: lo scarico dei passeggeri da parte di tassisti che arrivano da lontano e non conoscono la regola del bollo è comunque permesso alla fermata del bus a nord. Inoltre se una persona del paese chiama un taxi per questioni non legate al carnevale, noi il tassista lo lasciamo passare anche se non ha il bollo. Ovviamente in questi casi i tassisti devono dimostrare la loro buonafede».