La presa di posizione di Confartigianato Varese, positiva ma realista, in relazione al nuovo accordo e alle proposte del ministro Giorgetti
VARESE - È vista positivamente (ma con pragmatismo) dagli imprenditori del Varesotto la recente mobilitazione in quel di Roma per la questione dei frontalieri, con il rinnovo dell'accordo fra Italia e Svizzera sospinta dal ministro Giancarlo Giorgetti che ha anche parlato della possibilità di un “premio” fiscale per chi - aziende e professionisti - decide di restare in Italia.
La motivazione, non potrebbe essere altrimenti, è legata alla carenza di manodopera sul territorio: se in Ticino c'è “fame” di lavoratori, questo è ancora più vero in una Lombardia ancora più vasta, ma meno interessante dal punto di vista delle retribuzioni, per giovani e meno giovani.
A commentare in nota la situazione attuale è il direttore di Confartigianato Varese, Mauro Colombo che nota la somiglianza con la proposta del Ministro con altre analoghe già avanzate negli anni, fra i quali c'è anche il “bonus antifuga” proposto qualche anno fa proprio dalle Confartigianato lombarde.
Al di là della soddisfazione, Colombo commenta che queste nuove risorse arriveranno lentamente e che «ci vorrà probabilmente molto tempo per arrivare a un importo tale da rendere realmente competitivo il mantenimento in Italia di tanti occupati nelle imprese locali», malgrado ciò «non vedo altra strada al momento e spero che questa volta, di fronte a questa proposta, si possano superare i pregiudizi e le differenze riscontrati negli anni passati, anche dal mondo del lavoro stesso».
«Crediamo che la proposta del ministro Giorgetti non potrà risolvere il problema della fuga all’estero ma, in un certo senso, siamo certi che risulterà fondamentale per far comprendere al Governo e al Parlamento tutta la gravità della situazione, che produrrà a breve effetti su tutti i territori del Nord», conclude Colombo.