Situazioni, quella nel Locarnese e sulle alture di Domodossola, che mettono in allerta. Colpa, anche, di un febbraio particolarmente secco
LUGANO - Oltre tre giorni dietro a un incendio. È successo nei boschi sopra Solduno e, poco oltre confine, sulle alture di Domodossola. Insomma, non si scherza con il fuoco, specie se - come nell'ultimo periodo - ci sono le condizioni ottimali perché attecchisca. Almeno per il rogo tra la zona di Gerbia e Piodascia, infatti, le fiamme sono state alimentate dal fogliame e dai rami secchi. E il motivo è semplice: non piove. Non a caso è attualmente in vigore in Ticino il divieto di accendere fuochi all'aperto.
La criticità di questa situazione è confermata dagli esperti di Meteo Svizzera: «Stiamo attraversando un periodo piuttosto secco - ci spiega la meteorologa Cecilia Moretti -. Per la stazione di Locarno Monti l'ultima precipitazione, seppure molto debole, è stata rilevata il 6 di febbraio. Ma parliamo di quantitativi irrisori. Per qualcosa di più consistente dobbiamo tornare all'8 di gennaio, quando a livello di precipitazioni erano stati registrati 11,4 millimetri».
Rispetto alla media stagionale, si tratta veramente di "noccioline". «Stiamo assistendo a una stagione che sta facendo registrare valori molto bassi. Se guardiamo al mese di febbraio, questi di solito si conclude con mediamente 30/40 millimetri di precipitazioni. Al momento siamo praticamente a zero».
All'orizzonte, intanto, poco o niente che possa cambiare le carte in tavola. «Per la settimana che ci attende, almeno per ciò che concerne il sud delle Alpi, non prevediamo precipitazioni in arrivo - prosegue Moretti -. Tra venerdì e sabato dovrebbe esserci il passaggio di una debole perturbazione, ma le eventuali piogge che sarà in grado di portare cadranno solo a nord delle Alpi».
L'idea di un fuoco all'aperto o, considerato il periodo dell'anno, dell'esplosione incosciente di qualche mortaretto, non è propriamente delle più intelligenti. «La situazione resta molto delicata. Questo tempo particolarmente secco automaticamente fa sì che il pericolo d'incendi rimanga molto alto».
Per un'idea più precisa della situazione sotto il profilo delle precipitazioni basta andare a verificare l’andamento dell’indice SPI (Standardized Precipitation Index) dal sito di Meteo Svizzera.
Qui, valori positivi indicano condizioni umide, valori negativi condizioni di siccità. Più intensa è la colorazione, più estremo è un evento. Dal grafico si può notare come per il mese di febbraio alla stazione di Locarno Monti le condizioni siano state estremamente secche per oltre un mese.