Il Sindaco di Val Mara Jean-Claude Binaghi: «Fattibile un nuovo collegamento da Porto Ceresio al nuovo pontile di Maroggia».
VAL MARA - È uno dei sei firmatari della lettera (voluta su iniziativa del Comune di Brusino) inviata al Consiglio di Stato con cui si chiede di integrare il Ceresio nel sistema di trasporto pubblico, offrendo una via alternativa agli spostamenti quotidiani dei lavoratori frontalieri.
Dalla strada al lago: frontalieri in battello - Jean-Claude Binaghi, sindaco di Val Mara, ci crede all'ipotesi di "sgonfiare" la bolla infernale del traffico da lavoro che ogni giorno asfissia la circolazione sui corridoi stradali del cantone, affidando il compito alle potenzialità che potrebbe offrire una via d'acqua. E lo andrà a dire a Bellinzona ai "ministri" del Consiglio di Stato che hanno fatto già sapere - rispondendo in via informale all'appello dei sindaci - che sono disposti ad ascoltare le proposte che verranno.
I corridoi d'acqua: una valida alternativa alla mobilità stradale - «Una volta il lago era una via di comunicazione - esordisce Binaghi - e bisogna ritornare a farlo essere tale. Io è qualche anno che batto il ferro. Le strade non tengono più, il lago è una valida alternativa che potrebbe farci respirare un po'».
I tentativi (andati a vuoto) del passato - Gli ricordiamo che dei tentativi in passato erano stati esplorati, senza riportare però chissà quali successi, anzi senza proprio alcuna buona riuscita: anche il collegamento attualmente in essere che avrebbe dovuto invogliare i lavoratori a salire sul battello a Porto Ceresio e scendere a Morcote sta avendo un malinconico epilogo e a fine anno cesserà di esistere per mancanza proprio di coloro a cui era rivolto e che lo avrebbero dovuto utilizzare: i frontalieri.
Ci si riprova con la nuova tratta Porto Ceresio - Maroggia - «Eh però si tratta di intercettare il bisogno» frena l'obiezione Binaghi. Che va al pratico: «Parliamo di cose concrete - argomenta - oggi con il nuovo pontile di Maroggia (ndr che sarà inaugurato il 2 aprile) possiamo giocare la carta non solo dell'attracco turistico, ma anche quella dell'intermodalità necessaria e utile per chi deve andare a lavorare: a cinque minuti dal pontile c'è la stazione e chi va al lavoro per esempio a Bellinzona, in meno di trenta minuti sarebbe sul posto di lavoro. Lei lo sa che ce ne vogliono trentacinque e stando in coda solo da Maroggia a Taverne?. Capisce che la storia cambia?».
Del tema dei frontalieri in battello non c'è riunione o dibattito dove non se ne parli e nell'attesa che i sei sindaci vengano convocati a Bellinzona per discutere della questione, ne ragiona anche il Presidente della Commissione regionale dei trasporti, Andrea Rigamonti: «Ogni opportunità che potrebbe offrire un contributo a soluzioni vantaggiose per un miglioramento del sistema di trasporto è ben vista - afferma - e vi è da parte della commissione apertura a riflettere. È fondamentale che l'utente deve essere messo nella condizione di avere una modalità di trasporto più vantaggiosa rispetto a quello individuale».
E anche Rigamonti non sta troppo lontano dalla praticità: «Lo dico a titolo personale - pone una premessa - ma io vedrei il nodo strutturale dell'ipotesi di progetto, che potrebbe essere messa campo per un trasporto via lago, tra Brusimpiano e Figino, con la creazione di parcheggi per i frontalieri».
E per rimanere sempre sul piano del pragmatismo, quali potrebbero essere dunque i tempi per fare decollare un progetto simile? «Non prima di un paio di anni - ipotizza il Presidente della Commissione regionale dei trasporti», che non nasconde l'ottimismo sul fatto che «il lago possa venire in soccorso» alle richieste di aiuto che giungono dalla strada. Le idee ci sono, chi "soffoca" tutti i giorni nel traffico aspetta solo che i progetti però "attracchino" in porto.