Il dato è comunque positivo se paragonato al 2019, anno pre-pandemia. Pesa il confronto con un 2021 che ha giovato delle restrizioni
LUGANO - Il turismo ticinese fa un passo indietro. A parlare sono i dati presentati oggi da Ticino Turismo: nel 2022 si sono registrati 2'555’243 pernottamenti alberghieri che, stando alle cifre ufficiali pubblicate oggi dall’Ufficio federale di statistica (UST), si traducono in una diminuzione del 12,9% rispetto al 2021.
Il calo è stato meno marcato sul fronte degli arrivi, che sono stati 1'165'725 (-4,1%). Rispetto al 2019, anno “pre-covid”, si registra comunque una progressione del 10,6% (pernottamenti) e del 5% (arrivi). Il cantone italofono è una delle sole quattro zone ad aver ottenuto una domanda più alta del 2019 insieme a Giura e Tre Laghi (+6,4%), Grigioni (+5,9%) e Svizzera orientale (+4,2%).
La diminuzione dei pernottamenti dal mercato svizzero nel 2022 è stata però considerevole (-29%). Questo calo è però stato parzialmente compensato dalla ripresa di mercati esteri importanti tra i quali il BeNeLux (+79%), l’Italia (+51%), la Germania (+28%) e la Francia (+27%). Da segnalare anche l’aumento dei pernottamenti provenienti dagli Stati Uniti (+204%).
Ticino unica regione in calo - Per quanto riguarda i dati a livello nazionale, invece, sebbene sia stato registrato un aumento del 29,4% rispetto al 2021, non si sono ancora raggiunti i livelli prepandemici (-3,3% rispetto al 2019). Come rilevato dal direttore di Svizzera Turismo Martin Nydegger, attualmente vi sono molti fattori che stanno penalizzando il settore turistico, tra i quali il franco forte, il caro energia e il rincaro del costo dei materiali.
2021 florido "grazie" alla pandemia - Il direttore di Ticino Turismo Angelo Trotta rileva: «Eravamo consapevoli che sarebbe stato impossibile raggiungere cifre come quelle che hanno caratterizzato il 2021. Un anno, quest’ultimo, ancora molto condizionato dalla pandemia e dalla riduzione degli spostamenti, in cui si era registrato un vero e proprio boom di flussi provenienti dal mercato interno. Tuttavia, la progressione rispetto al 2019 e al decennio precedente è un dato che ci fa ben sperare. Occorre tornare al 2009 per ritrovare risultati simili».
Anche da un’indagine effettuata tramite il Ticino Ticket giungono segnali incoraggianti: la destinazione Ticino può vantare un Net Promoter Score (NPS) molto alto, pari all’82%. Quest’ultimo è uno strumento di gestione utilizzato dalle aziende per valutare la fedeltà e la soddisfazione dei propri clienti.
Sguardo rivolto al 2023
Sul fronte dei progetti e delle attività marketing, le novità, assicura Ticino Turismo, non mancano. Nel corso della conferenza stampa Trotta ha anticipato le principali iniziative che caratterizzeranno il 2023 in quattro ambiti principali: il turismo congressuale (la nascita del Ticino Convention Bureau è prevista il prossimo mese di aprile), la sostenibilità (si lavora a una Roadmap con orizzonte 2025), la formazione (con due nuovi percorsi formativi in collaborazione con la Supsi e la Scuola specializzata superiore alberghiera e del turismo) e la digitalizzazione (dal Ticino Ticket fino ai progetti DESy e H-Benchmark).
Proseguirà, sul fronte del marketing, la grande campagna “Colori del Ticino” condotta sul mercato svizzero in collaborazione con il Pantone Color Institute. In totale sono oltre 200 le attività promozionali condotte sui vari mercati di riferimento anche in collaborazione con le Organizzazioni turistiche regionali.