Il mercatino dell'Associazione Alessia, che raccoglie fondi per i bimbi malati, sbarca in Mesolcina. Grazie a una pittoresca signora.
GRONO - Zona industriale a Grono. A pochi metri dall'uscita autostradale. È qui che troverete una signora un po' balorda, con un sorriso radioso e con un cuore d'oro. Si chiama Carmen Borelli, ha 56 anni e ha lanciato la nuova sede mesolcinese del mercatino delle pulci dell'Associazione Alessia. «Lo stabile è del mio compagno, Matteo. Gli ho proposto questa cosa e l'ha raccolta con entusiasmo».
La missione – Da anni l'Associazione Alessia raccoglie in diversi modi fondi per aiutare bambini confrontati con una malattia e le rispettive famiglie. «Le mamme e i papà che si ritrovano confrontati con la malattia di un figlio hanno un sacco di spese extra – ricorda Carmen –. E poi c'è tanta burocrazia. L'associazione, che ha il mercatino principale a Giubiasco e ne ha un altro a Bodio, si occupa di tutto questo. Fa davvero tantissimo».
Chicche di ogni genere – Nel video realizzato da Tio/20Minuti Carmen, che è una momò trapiantata in Mesolcina per amore («Il mio moroso è della Calanca»), ci mostra gli spazi a sua disposizione. Ha già raccolto tantissimi oggetti. Mobili, orologi, giradischi, quadri, decorazioni per la casa, chicche vintage di ogni genere. «Non abbiamo scopo di lucro ovviamente. Per ogni oggetto c'è un prezzo stimato. Poi se qualcuno vuole dare qualcosa in più è liberissimo di farlo».
In pista col furgoncino – È la stessa Carmen, a volte aiutata dal compagno, ad andare a ritirare la merce dalle persone che la contattano telefonicamente o via Facebook. «Ci vado col mio furgoncino. Sono forzuta. Ho appena aperto e devo dire che c'è parecchio interesse da parte della gente. È comprensibile, visto che l'antico va ancora tanto di moda e va bene con tutto».
«Io sorrido alla vita» – Una simpatia travolgente. Carmen, che ha due figlie, è un personaggio iperattivo. «Non sono mai stata ferma. Sin da ragazzina. Mio papà era contadino. I miei avevano un distributore di benzina. A 9 anni lavoravo già nel negozietto e facevo i conti. Verso i 12 anni facevo il fieno. Questa iperattività è stata la mia salvezza. Nella mia vita ne ho viste di tutti i colori, ci sono stati anche momenti davvero delicati in cui ho sofferto tanto. Nel bene e nel male, però, sono una che sorride sempre alla vita».