Settori professionali quali cinema, musica e arti della scena esprimono preoccupazione per le misure di risparmio annunciate dal Governo
LUGANO - Le associazioni professionali di categoria dei settori cinema, musica e arti della scena hanno voluto esprimere la loro preoccupazione a seguito delle misure di risparmio annunciate dal Consiglio di Stato che, tra le altre cose, prevedono l’attribuzione al Fondo Swisslos di spese attualmente previste in altri conti.
«La diminuzione dei fondi destinati al sostegno alla produzione culturale indipendente - sottolineano in una nota congiunta - rischia di avere pericolose conseguenze che si tradurranno, nella pratica, in maggiori costi per la spesa pubblica».
A differenza di quanto accade negli altri Cantoni, in cui il sostegno dei fondi lotteria è integrativo rispetto ai contributi erogati attraverso i budget cantonali, in Ticino - viene spiegato - il sostegno alla produzione culturale indipendente è delegato unicamente al Fondo Swisslos. «Una misura che comporta una partecipazione diretta della spesa pubblica nel settore della creazione culturale estremamente ridotta rispetto alla media nazionale: in tasse, i cittadini e le cittadine ticinesi spendono meno di un franco all’anno per la produzione culturale indipendente».
L’attuale situazione, che viene a verificarsi dopo anni difficili per un settore che «ancora sta facendo i conti con le conseguenze della crisi pandemica e con la precarietà indotta dalle citate misure di risparmio del 2016-17», rischia dunque di avere «un impatto dirompente e molto più esteso di quanto si stia valutando».
Le suddette organizzazioni e associazioni auspicano quindi che il Consiglio di Stato riveda la misura di risparmio che prevede l’attribuzione al Fondo Swisslos di spese attualmente previste in altri conti; «una misura non solo non efficace ma che porterebbe a medio termine ad ancora maggiori spese per la comunità».