Campra Lodge: sotto accusa il business plan della struttura alberghiera. Marco Garbani, avvocato: «Ambizioni esagerate».
CAMPRA - Ma con che criterio è stato fatto quel business plan? Il Campra Lodge, struttura che avrebbe dovuto essere un fiore all'occhiello per la Valle di Blenio, è in grossa difficoltà. E la perizia di un esperto l'ha pure ritenuta poco sostenibile economicamente. Marco Garbani, avvocato ed esperto in esercizi pubblici, non riesce a capacitarsi. Considerando il preventivo di 16 milioni di franchi, di cui 7,5 provenienti dal Cantone e 2 dal Comune di Blenio. «Le autorità avrebbero dovuto controllare meglio prima di dare il via libera all'investimento di quei soldi».
Sogni troppo ambiziosi – Va specificato che una parte del denaro non è ancora stata stanziata. Ma il discorso di Garbani resta comunque lo stesso. L'affitto della struttura ammontava a 12'500 franchi. Con una progressione annua di 2'500 franchi. Fino ad arrivare a un affitto di 20'000 franchi mensili. «Una locazione per una "lodge" da 20'000 franchi al mese, più spese accessorie, tra cui i costi del riscaldamento, significa dovere pagare all'anno 240'000 franchi. Con le spese accessorie arriviamo anche a 275'000 franchi almeno. Se consideriamo le percentuali medie di quanto onerosa debba essere la locazione, secondo le tabelle GastroSuisse 2012, questo costo indurrebbe a una cifra di affari di circa 2 milioni e 150'000 franchi annui».
Conti che non tornano – Non è il caso del Campra Lodge. Garbani rincara la dose: «Pur volendo tenere aperto il locale tutto l'anno, sebbene i periodi interessanti siano limitabili a sei-sette mesi, arriveremmo a una cifra di affari lorda media giornaliera di 6'130 franchi circa, IVA compresa. Le ambizioni di base erano oggettivamente esagerate».
C'è chi si è scottato le dita – Intanto però due giovani esercenti si sono scottati le dita. «Forse un poco vanitosi – sostiene Garbani –, ma sicuramente a torto convinti dagli studi di persone che hanno utilizzato criteri di calcolo quantomeno discutibili per ottenere sussidi pubblici milionari. Non si può dare tutte le responsabilità ai due ex esercenti. Chissà che non ci stia un'inchiesta su chi non ha fatto i conti per la costruzione e i sussidi».
«Non basta fidarsi degli altri» – Mentre tutte le parti in causa stanno cercando una soluzione per garantire un futuro alla struttura, lo studio che ha effettuato il business plan non sta facendo una bella figura. «In ogni caso – conclude Garbani – mi auguro che si arrivi a un lieto fine. Campra se lo merita. Questa comunque è la palese dimostrazione che un proprio business plan, magari studiato con una persona competente di fiducia, costituisce un importante elemento per cominciare con il piede giusto. Non basta fidarsi dei business plan fatti da altri».