Joel Beretta Piccoli si è diplomato nel prestigioso Istituto di Changins
MEZZANA - L'infatuazione è venuta sulla via di Saint-Emilion, grazioso borgo-museo medievale a cielo aperto circondato dai famosi vigneti di Bordeaux. Un viaggio con mamma e papà, un pranzo in un ristorante del posto e una batteria di tre tipi di vini da assaggiare: quanto basta per trovare un senso professionale alla propria vita e avere chiaro in mente il proprio destino lavorativo.
Un viaggio che gli ha cambiato la vita - La storia di un viticoltore - che si è appena diplomato all'Istituto di Changins, prestigioso centro di formazione superiore - può cominciare anche così ed è la storia di un giovane ticinese, Joel Beretta Piccoli, che dopo due anni di liceo ha capito che Sofocle e l'antica Grecia erano davvero troppo lontani dai suoi appetiti culturali e che l'Olimpo poteva trovarsi a una decina di ore di auto da Lugano.
Vitigni, cantine e profumi di vino nell'aria - «È stata un'esperienza catartica - ricorda - quando siamo arrivati a Saint-Emilion e mi sono ritrovato immerso in quei paesaggi ho capito che qualcosa stava accadendo dentro di me. E che quelle emozioni mi stavano portando da qualche altra parte».
La visita del luogo tra appezzamenti viticoli, cantine e profumi di vino nell'aria: il giovane Joel rimane ammaliato dal vortice di sensazioni che quel luogo sprigionava.
«Quando mi sono seduto a tavola e ci hanno invitato all'assaggio dei tre tipi di vino che ci venivano proposti, sono rimasto stupefatto dalle possibilità che la natura offriva a quei tre vini di essere diversi. Dovevo capire il modo per arrivare a quel risultato».
La decisione da comunicare ai genitori: «Basta liceo, faccio il viticoltore» - Joel schiaccia il tasto rewind della sua memoria, riportando alla luce un altro fatto che in qualche modo ha contribuito al suo indirizzamento: «Quando a scuola mi diedero in mano il libretto orientativo, per paura che gli altri miei compagni mi rubassero le attività che avrebbero potuto interessarmi, per fare più veloce invece di partire dall'alto e dalla lettera A, sono partito dal basso, fermandomi con il dito alla lettera V: era quella di viticoltore».
Dopo averci riprovato con il liceo, - «ho fatto un altro tentativo ma anche quello è tramontato» - un giorno torna a casa da scuola e sentenzia davanti ai genitori: «Fine della storia, basta liceo, faccio il viticoltore».
Prima il Centro professionale del Verde di Mezzana, poi l'Istituto di Changins - Si iscrive al Centro professionale del Verde di Mezzana e dopo l'Attestato federale di capacità di viticoltore, decide di fare il salto. «Avevo tante domande a cui dovevo a tutti i costi potere dare delle risposte - confessa - e così mi un giorno qualcuno mi parlò di Changin. Affare fatto: mi iscrivo lì».
E, una per una, tutte quelle domande trovano la luce di una risposta: «Tante di quelle domande avevano a che fare con argomenti come la formazione dei suoli - dice - e la presenza dei solfiti. Per esempio, sui solfiti non tutti sanno che il vino ne contiene per sua natura una certa quantità derivante dallo sviluppo dei lieviti. Chi ne aggiunge, lo fa quando si tratta di un vino microbiologicamente instabile».
E specifica che «mi sono gettato a capofitto su decine di libri e approfondendo quello che all'Istituto Changin mi stavano insegnando».
Il progetto di una piccola azienda vinicola - Ha in mente di aprire una piccola azienda vinicola, «a dimensione di uomo e di natura, non voglio mica diventare un industriale», perché la sua filosofia del vino dovrà prevedere «il rispetto dei cicli naturali e dei suoi ritmi, l'osservazione dei segnali che arrivano dalla terra, perché solo così si può avere la possibilità di produrre qualcosa di diverso. E poi non voglio mica vivere per lavorare, voglio semplicemente fare bene e senza angoscia questo mestiere mettendo in pratica quello che mi hanno insegnato».
La sua sarà inizialmente una piccola produzione di vino da agricoltura tradizionale, «perché comunque anche nel biologico c'è zolfo e rame» dice. «Certo però che non mi vedo tutta la vita a spruzzare prodotti di sintesi. Un passo per volta».