Sono 39 le reclute (di cui 8 donne). «Si tratta di un cambio di vita».
GIUBIASCO - «Non è un lavoro per tutti».
È cominciata oggi, a Giubiasco, la scuola di polizia del V circondario d'esame.
Per tanti ragazzi giovani, l’inizio di un percorso, caratterizzato da una buona dose di entusiasmo, unito alla normale tensione degli inizi. «È una nuova sfida - spiega la giovane recluta Carlo Koch, 20 anni - provo a rimettermi in gioco. L’obiettivo? Intanto, arrivare alla fine del percorso».
Per Michael Brasi, entrare in Polizia era il suo sogno: «Fin da piccolo - conferma - ho sempre avuto voglia di aiutare il prossimo e contribuire a migliorare la sicurezza del nostro paese».
Sono 8 le allieve (su un totale di 39): «Il numero è in crescita - spiega Leonora Calzolaro, una di loro - spero diventi sempre più numeroso».
In mattinata, il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi, il capo della Sezione formazione, capitano Christophe Cerinotti, e il direttore del Centro formazione di polizia (CFP) Andrea Pronzini, hanno accolto i nuovi e le nuove aspiranti con discorsi ufficiali.
«Non è un lavoro per tutti - spiega Cerinotti - è una missione. Certi comportamenti, per esempio gli eccessi, non vanno più bene. Abbiamo detto loro che, da oggi, cambiano vita. Durante la scuola, insegniamo anche a come comportarsi di fronte a un insulto e a come mantenere il sangue freddo».
Composto da una parte teorica e una pratica, il percorso formativo che conduce all'esame prevede un primo anno quale aspirante presso la Scuola di polizia del V circondario d'esame (SCP) e un secondo anno in qualità di gendarme in formazione presso i Corpi di appartenenza.
In totale, i partecipanti sono 39, così suddivisi: 19 aspiranti gendarmi (13 uomini e 6 donne), 17 aspiranti delle Polizie comunali (16 uomini e 1 donna), 1 aspirante della Polizia militare (uomo), nonché 2 aspiranti agenti della Polizia cantonale dei Grigioni (1 uomo e 1 donna).