Molti ticinesi vivono una sofferenza psichica. E per il copresidente del PS Sirica la terapia va promossa con un progetto fuori dagli schemi
BELLINZONA - Dallo psicologo, ma gratis. Con i raggi del sole addosso e l’erba sotto i piedi. È questo lo scenario che la mozione presentata dal copresidente del Partito socialista ticinese Fabrizio Sirica e dalla granconsigliera dei Verdi Giulia Petralli vuole trasformare in realtà.
Nello specifico, la mozione chiede al Governo il lancio di un progetto pilota volto a promuovere la salute mentale abbattendo lo stigma della presa a carico psicologica.
L’idea è pensata soprattutto per sostenere i giovani e nasce dal modello dello “psicologo al parco”, già applicato a Milano e Parigi. Concretamente, si mette a disposizione della cittadinanza dei professionisti della salute mentale, gratuitamente e in luoghi aperti accessibili a tutti, allo scopo di «rompere le barriere culturali e fisiche» di accesso alla terapia.
Uno su quattro ha bisogno di aiuto - Lanciare questo tipo di progetto, per Sirica, è di un'importanza non da sottovalutare. «Nel 2017», sottolinea, «un quarto della popolazione ticinese, il 24,3%, dichiarava di vivere una sofferenza psichica di vario tipo». Un dato, questo, decisamente allarmante rispetto al 15,1% della media svizzera, anche considerato che negli ultimi anni, sull’onda della pandemia, la situazione potrebbe essersi ulteriormente aggravata.
Lo scopo della mozione, viene precisato, è anche quello di promuovere i servizi cantonali già esistenti in ambito di salute mentale e di far conoscere le nuove disposizioni vigenti: sono infatti in pochi a sapere che dal 1° luglio 2022 in presenza di un certificato medico la psicoterapia viene riconosciuta e rimborsata dall’assicurazione malattia di base.
«Per togliere lo stigma e per la prevenzione» - Ma cosa ne pensa l'Associazione ticinese degli psicologi? «Per noi», afferma il presidente Nicholas Sacchi «è utile tutto quello che va verso il pubblico nell'ottica di destigmatizzare l'intervento psicologico e togliere l'etichetta di "folle" all'utente medio dello studio dello psicoterapeuta. Troviamo inoltre che sia fondamentale parlare di psicologia in ottica di prevenzione per quanto riguarda il benessere mentale, così come lo si fa con la palestra o la ginnastica correttiva per il benessere fisico». Un contesto come quello del parco, ammette Sacchi, può aiutare le persone ad avvicinarsi all'idea di andare da uno psicologo, ma, sottolinea, «è chiaro che non può sostituire quello di uno studio, che garantisce riservatezza, serietà e professionalità».
Psicologo al parco, gli esempi internazionali
Sirica, primo firmatario della mozione, non entra nello specifico delle modalità di applicazione e l'entità del progetto, ma cita due modelli applicati all'estero che possono fungere da esempi guida: