Dura presa di posizione del Sindacato VPod Ticino contro la decisione di ieri del Parlamento sul tedesco in prima media
BELLINZONA - Un voto parlamentare che «calpesta la dignità dei professionisti della scuola».
Con un duro comunicato stampa, il Sindacato VPOD Ticino dichiara di deplorare la decisione di ieri del Parlamento, che a stretta maggioranza (46 contro 41 voti) si è espresso a favore dell’introduzione del tedesco in prima media a partire dall’anno scolastico 2025/26 in tutte le sedi di scuola media. «Questo senza fare alcuna consultazione dei docenti e dei genitori. E oltre tutto senza fare nemmeno uno straccio di sperimentazione, cosa che rasenta l’incredibile nella storia della scuola ticinese».
Nella nota, il Sindacato ribadisce - per voce del Segretario Raoul Ghisletta - che la classe politica vuole «l'uovo e la gallina», ovvero «docenti formati e motivati, ma nel contempo con condizioni di lavoro sempre peggiori». Si pensi, a tal riguardo, «al degrado del 40% delle pensioni IPCT sull’arco di un paio di decenni», che sarà tra l'altro al centro di una giornata di mobilitazione prevista domani.
Ma cosa fare ora? «È necessario ora che avvenga al più presto un’ampia consultazione sulle modalità di introduzione di quanto deciso dai partiti liberisti (PLR, Lega e UDC), per rispondere all’appello del padronato ticinese. È necessario che si preveda anche una valutazione esterna degli effetti dell’introduzione di quanto deciso: una valutazione effettuata da un ente universitario indipendente in grado di misurare gli effetti sulla transizione degli allievi dalla scuola elementare alla scuola media».
Per quanto concerne il dibattito di ieri, il Sindacato avrebbe invece apprezzato il rapporto di minoranza, «sarebbe stata la strada ragionevole da perseguire nell’interesse della scuola e degli allievi, senza sconvolgere la griglia oraria di 1a media». Nel rapporto, lo ricordiamo, si mirava al potenziamento di momenti mirati di insegnamento e doposcuola di tedesco nella scuola media e nelle scuole professionali, ma anche di scambi di classi e soggiorni linguistici in regioni tedescofone.