Alla protesta indetta dalla Rete per la Difesa delle Pensioni hanno aderito anche il Liceo Lugano 1 e il CPT di Bellinzona
Intanto divampa la polemica politica per la protesta andata in scena al Liceo Cantonale di Mendrisio
BELLINZONA - Hanno incrociato le braccia per un'ora questa mattina alcune decine d'insegnanti del Liceo di Bellinzona. Il motivo? Il taglio delle pensioni deciso dall'Istituto di Previdenza del Canton Ticino (IPCT).
Lezioni sospese per un'ora e cartelli di protesta - I docenti hanno sospeso l'attività didattica e sono usciti dalle aule per radunarsi all'esterno del plesso scolastico dove hanno esposto anche dei cartelli di protesta.
L'adesione del Liceo Lugano 1 e del Centro Professionale Tecnico di Bellinzona - Alla mobilitazione contro la diminuzione delle rendite, che è stata indetta dalla Rete per la Difesa delle pensioni (ErreDiPi), hanno aderito anche altri istituti scolastici ticinesi, come il Liceo Lugano 1 e il Centro Professionale Tecnico di Bellinzona: quest'ultimo ha optato per una forma di protesta più simbolica; il Collegio dei docenti ha infatti proposto «un’ora di lezione civica all’esterno della scuola incentrata sullo scopo e il funzionamento del secondo pilastro e delle casse pensioni».
Il corteo di questa sera e il presidio davanti alla sede del governo - La giornata di mobilitazione avrà il suo clou questa sera a partire dalle 17.00 quando un corteo d'insegnanti partirà dal mercato coperto di Giubiasco per dirigersi verso la sede del governo.
La protesta al Liceo Cantonale di Mendrisio e la polemica politica innescata dai Giovani UDC - Intanto divampa la polemica politica per la protesta degli insegnanti andata in scena al Liceo Cantonale di Mendrisio: i Giovani UDC Ticino segnalano che «durante la pausa del mattino, alcuni docenti, dopo aver appeso uno striscione nell’atrio con la scritta “-40% di dignità”, hanno preso parola con il microfono, urlando a gran voce slogan sindacali di propaganda, con il chiaro intento d'influenzare l’opinione degli studenti sul tema legato alla riduzione del tasso di conversione».
«Grave fatto di propaganda» - In una nota, poi, specificano che «mentre ciò accadeva, altri docenti erano in giro per l’atrio del liceo a distribuire materiale propagandistico sul tema: uno scritto anonimo con la rivendicazione di non si sa bene quali docenti, e un documento con alcune osservazioni del gruppo “ErreDiPi”. Un grave fatto di propaganda».
La richiesta al DECS di «sanzionare i docenti coinvolti» - Per i giovani dell'UDC «è inaccettabile che i dipendenti pubblici, che hanno tutto il diritto di manifestare, lo facciano all'interno della scuola durante l'orario scolastico» e chiedono l'intervento del DECS per «sanzionare i docenti coinvolti».