Impresa funebre sotto inchiesta. Il titolare Fernando Coltamai: «L'avrei fatto per fatturare false cremazioni. Assurdo».
MENDRISIO - «Dicono che di notte stavo a sotterrare resti umani nel giardino della nostra ditta. Roba da matti». Fernando Coltamai, 72enne titolare della ditta di pompe funebri di Mendrisio sotto inchiesta con le accuse di turbamento della pace dei defunti e truffa, scrolla la testa. «Secondo voi mi brucio 47 anni di carriera per risparmiare qualche franco?» La denuncia sarebbe partita da un ex dipendente. «Me l'hanno detto. Credo anche di sapere di chi si tratti».
Il monopolio che dà fastidio – Nella sua vita lavorativa Fernando Coltamai ha "celebrato" circa 15'000 funerali. E lo afferma con un certo orgoglio. Nel 2022 l'impresa ha eseguito 147 cerimonie su un totale di 189 per quanto riguarda la sua area di competenza. Un monopolio che qualche tempo fa aveva scatenato anche una doppia interrogazione, sia comunale sia cantonale, da parte del politico Massimiliano Robbiani. «Siamo sempre attaccati a destra e a sinistra – sospira l'impresario –. C'è tanta gelosia in giro, diamo fastidio. Ma rispondiamo con la qualità. Non è colpa mia se mi sono fatto un buon nome».
«Alla nostra amministratrice non sfugge un franco» – Buon nome che rischia di essere offuscato dai sospetti sollevati dal caso scoppiato negli scorsi giorni. La Polizia scientifica ha messo a soqquadro il giardino della ditta. «Scavi inutili. Si stanno sprecando soldi pubblici», dice Coltamai. Sul possibile reato di truffa, il 72enne spiega: «Non so cosa intendano esattamente. Probabilmente pensano che ho nascosto dei resti umani per poi farli figurare come cremati. E quindi fatturando la cremazione. Assurdo. Alla nostra amministratrice non sfugge un franco. Chi ci conosce, lo sa».
«Clima sereno in azienda» – Lo scavo è iniziato lunedì mattina. Ma Coltamai era già a conoscenza delle intenzioni della Polizia da qualche settimana. «Quando mi è stata presentata questa denuncia, ci sono rimasto male. Come l'hanno presa i miei nove dipendenti? Sono sereni. Sanno che qui si lavora seriamente. In ogni caso non mi sono di certo opposto alla volontà di chiarimento da parte delle autorità».
La denuncia – Sull'ex dipendente che avrebbe sporto denuncia, Coltamai si limita ad affermare: «Non so perché ha fatto questo gesto. Se ne è andato dall'azienda di sua spontanea volontà. Poi a un certo punto avrebbe voluto tornare qui. Di solito chi se ne va dalla mia ditta, lo fa con tranquillità e armonia».