Lo sport, l'apprendistato, la famiglia, la banca, tutto o quasi sull'uomo che dovrà traghettare la nuova grande banca in un porto sicuro
Quella di accettare la guida della nuova grande Ubs nel mare tempestoso della finanza mondiale, mai così agitato dopo i recenti fallimenti degli istituti americani, sembra essere una sfida a servizio del Paese più che qualcosa di personale.
Sì, perché Sergio Ermotti, nato a Lugano 62 anni fa e sposato dal 1992 con la sua Tina, che conosce da oltre 30 anni, nella vita di mete professionali ne ha già collezionate tante. E forse non avrebbe nemmeno bisogno di aggiungerne altre.
Però in quest'ultima scommessa - in ordine di tempo - chissà, forse avrà inciso anche l'animo battagliero e «iperattivo» - come ama ricordare Ermotti - dell'appassionato di sport (su tutti il calcio e lo sci). Una passione, quest'ultima, che lo aveva portato, oltre a sognare di diventare un calciatore professionista, da raccattapalle dell'FC Lugano, a progettare di formarsi come insegnante di sport a Magglingen. Tutto poi accantonato grazie, o per colpa, di quell'apprendistato alla Corner Banca di Lugano.
Ma quella per lo sport è una passione mai tramontata, insieme a quella per la famiglia, con cui però preferisce non condividere i grandi problemi che si trova da sempre ad affrontare. Tanto che la moglie aveva raccontato il suo essere «riservato e taciturno a casa».
Senso di protezione e garanzia di riservatezza, dunque, il manager ticinese tiene a garantirli anche e soprattutto nei confronti dei due figli adulti: Matteo, dj e produttore musicale ed Edoardo, business-man.
Nonostante i tanti impegni professionali e familiari, il nuovo Ceo Ubs trova comunque modo di distrarsi: in inverno sciando sulle piste di St. Moritz; durante l'anno tornando, appena possibile, nella sua base preferita, quella Lugano dove trova gli amici di sempre. Ma non solo, visto che non è impossibile vederlo anche nelle vesti di spettatore di una partita di pallone, magari proprio a una del suo FC Collina d'Oro.
Professionalmente, invece, tutto era cominciato da quell'esperienza, a 18 anni, di apprendista (in cambi e borsa) nell'istituto Cornèr Banca (Lugano), con uno stipendio di 350 franchi e dove lavorava il padre. Da lì l'esperienza biennale in Citigroup, il passaggio a Merrill Lynch & Co. a Zurigo e Londra prima e a Unicredit a Milano poi. Fino poi all'approdo in Ubs nel 2011. Il resto è storia recente, con l'addio a Swiss Re e il ritorno a casa, in Ubs.