Dal racconto di un appassionato una storia di oltre 30 anni fa, ma con ferite ancora aperte.
LUGANO - Una prestigiosa auto d’epoca ceduta al Comune di Lugano da un facoltoso collezionista e poi… sparita dai radar. È questo il succo di una storia le cui radici risalgono alla fine degli anni ‘80 e che, per ragioni misteriose, riemerge da un torpore di oltre 30 anni.
È un collezionista del Luganese* a raccontarcela. Il veicolo in questione è una Lancia Lambda IX serie che fu nella collezione di Egon Libotte. Un nome che ai più dirà poco oggi, noto però tra gli appassionati di veicoli d’epoca.
Questa auto, veniamo a sapere, fu ceduta alla Città di Lugano quando l’allora sindaco era Giorgio Giudici. Finì quindi nel Museo situato, all’epoca, nel deposito della TPL di Pregassona. E lì vi rimase fino a quando, diversi anni dopo, venne utilizzata per un evento formale a Coira e fu poi affidata alle mani di un appassionato del Bellinzonese, tale F.*, per delle riparazioni. Da allora il veicolo, che oggi potrebbe valere intorno ai 200’000 franchi, non si è più visto.
«Inutili i tentativi di rientrarne in possesso» - Qualche informazione in più la otteniamo da Stefano Coratelli, che all’epoca gestiva il Museo di Lugano ed era nel comitato dell’SMVC Schweizer Motor-Veteranen-Club: «Non troppo tempo fa abbiamo tentato di recuperare quell’auto donata alla sezione Ticino dell’SMVC, che gestiva l’esposizione dei veicoli d’epoca all’interno del deposito della TPL. Il lavoro di convincimento l’avevo iniziato col fu direttore della TPL Giorgio Marcionni, venuto purtroppo a mancare di recente». Coratelli afferma di aver visto l’auto, l'ultima volta, durante un’esposizione tenuta proprio da F. attorno al 2000.
Causa della "sparizione"? Proprio il restauro - E conferma lo stallo bellinzonese per le riparazioni: «Si era deciso di restaurarla. Questo compito fu assegnato a F., gran conoscitore di Lancia e persona molto precisa, forse troppo. Affidò una parte dei lavori alla Carrozzeria della Cassina, mentre l’altra, quella relativa alla parte meccanica del veicolo, a Marino Rebmann della Geniomeccanica. Ne sono risultate delle fatture molto alte e inattese. Il comune di Lugano in seguito ha chiuso i rubinetti e lui si è trovato con svariate migliaia di franchi da pagare».
E così quell’auto è “sparita”. O, meglio, è rimasta nelle mani di F.: «Se l’è tenuta. E la Città in pratica ha scelto di non reclamarla».
«Un perfezionista. Lavorammo per mesi, ma non fummo pagati» - Il nodo centrale di questa singolare vicenda sembra essere stato proprio quello delle fatture. Ne sa qualcosa il Rebmann della Geniomeccanica a cui all’epoca fu affidata parte dei lavori di restauro del veicolo: «F. era un perfezionista, fino all’eccesso. Si è rivolto a noi per dei lavori di meccanica di precisione. Siamo intervenuti sul differenziale, sul motore, su delle sospensioni. Abbiamo persino ricostruito dei pezzi. Insomma, svariati lavori durati anche mesi».
A lavoro terminato la sorpresa: «Quando si è trattato di saldare il conto sono sorti i problemi. Né la Città, né F. hanno messo mano al portafogli, abbiamo chiuso la faccenda con una fattura mai saldata di 24 mila franchi».
F., veniamo intanto a sapere, avrebbe trasferito l'auto in un deposito a Claro. Inutili i tentativi di contattarlo. Tutti i suoi vecchi recapiti telefonici non risultato più attivi. Voci parlano di un trasferimento in Italia. Le sorti di quella Lancia sembrano, insomma, decise. Ormai da tempo.
*nomi noti alla redazione.