Il fenomeno rischia di "bruciare" i germogli e distruggere le colture.
BELLINZONA - Aprile, per gli agricoltori ticinesi (e non solo), significa fare attenzione alle gelate tardive. Per quanto sia un fenomeno conosciuto, è necessario avere cura delle proprie colture per evitare problemi.
«Non fanno bene, questo è sicuro - spiega Andrea Zanini, presidente dell’Associazione orticoltori ticinesi - infatti, per esempio al Piano di Magadino, hanno posizionato i teli protettivi per ovviare al problema». I metodi utilizzati sono diversi: nel Canton Turgovia hanno acceso candele riscaldanti nei frutteti. In altre parti, hanno utilizzato l’irrigazione aerea degli alberi per proteggere i fiori dal freddo.
Al momento, sul territorio, particolarmente “attenzionata” è la vigna. «Anche se - aggiunge Zanini - per il momento è ancora “dormiente”. In generale, tutte le colture sono coperte, per esempio le fragole e l’insalata. Ma pure chi ha un orto a casa avrà piazzato un telo o un vetro protettivo».
L’importante è che le temperature non scendano in maniera eccessiva: «Cinque anni fa le gelate erano state davvero potenti -continua - e avevano bruciato i germogli. Per ora, però, non siamo in questa condizione». Anche per Omar Pedrini, presidente dell’Unione contadini ticinesi, la situazione non è preoccupante.
Insomma, basta fare attenzione, come tutti gli anni. «Le gelate tardive non sono di sicuro positive - conclude Zanini - però fanno abbastanza parte della normalità: sono inevitabili. Da questo punto di vista, siamo in linea con le altre primavere. È cambiata, invece, come già detto, la frequenza delle precipitazioni. Un po’ di pioggia c’è stata, sufficiente per fare diventare “verdi” i prati e i boschi. Il punto è la riserva d’acqua: appena comincerà a fare caldo saremo nella stessa situazione dello scorso anno».