«Molti locatori non vogliono cani a priori. C'è tanta chiusura mentale», lamenta una 40enne del Luganese.
«Ho visto giardini devastati e porte graffiate», afferma in tutta risposta Renata Galfetti, segretaria cantonale della CATEF.
LUGANO - Amanti dei cani? Per trovare casa, in Ticino, si suda. Lo segnala a Tio/20minuti una 40enne del Luganese che, nel cercare una nuova sistemazione con il partner, la figlia e i suoi tre cani, si è vista sbattere molte porte in faccia. Dopo quattro mesi di ricerche, la signora è infine riuscita a trovare un appartamento, ma non dimentica quella che lei definisce «la chiusura mentale» percepita nel confrontarsi con i proprietari. «Mi sono resa conto che è veramente difficile trovare casa quando si ha dei cani», sottolinea, «il Ticino si spaccia per dog friendly, ma non lo è».
«Una posizione presa a priori» - Per la 40enne «è comprensibile che i locatori richiedano la RC per i detentori di animali», anche se non è obbligatoria, «ma molti di loro non vogliono animali domestici a priori e ci hanno respinto senza nemmeno volerci incontrare e conoscere». Risultato? Una soluzione trovata con fatica e scendendo a compromessi: «Avremmo preferito una casa con giardino, anche datata, perché oggettivamente è più adatta a dei cani. Ma non c’è stato verso».
Nuvole nere all'orizzonte - «Con l’avvento della pandemia e la diffusione del telelavoro, sono molti i ticinesi ad aver adottato un cane», riflette infine la 40enne, «quindi penso che questo problema si porrà sempre più di frequente. E i proprietari dovrebbero mostrarsi più flessibili».
Mettere le mani avanti - L’associazione inquilini (ASI), dal canto suo, conferma che questi ostacoli esistono. «Non teniamo una statistica delle problematiche che ci vengono presentate, però siamo a conoscenza del fatto che quando si hanno degli animali si incontrano delle difficoltà nel cercare un’abitazione sostitutiva», così Céline Dellagana-Rabufetti, segretaria generale dell’ASI. Il consiglio è comunque quello di «indicare chiaramente al nuovo locatore che si ha un cane e, se si riceve il via libera, di formalizzare il tutto nel contratto, perché di base le condizioni generali della Camera ticinese dell’economia fondiaria (CATEF), che vengono utilizzate maggiormente per i contratti di locazione in essere, vietano di tenere animali domestici». Questo, evidenzia Dellagana-Rabufetti, «perché poi, in caso di problemi, è sempre difficile dimostrare che “a voce mi aveva detto che andava bene”».
«Giardini devastati e pavimenti graffiati» - «I locatori cercano di minimizzare rischi, sia in termini di danni che di rumore e disturbi, e chiaramente risultano un po’ più reticenti nei confronti dei proprietari di animali», ammette dal canto suo Renata Galfetti, segretaria cantonale della CATEF. Dietro questi timori, però, ci sarebbero delle valide motivazioni: «Veniamo contattati abbastanza spesso per casi di danni anche ingenti causati dai cani di vari inquilini, sia all’interno che all’esterno delle abitazioni. Si vedono di frequente giardini devastati e porte, finestre e pavimenti morsicati o graffiati». E, secondo Galfetti, anche ammettere inquilini che hanno la RC per detentori di animali non dà molte garanzie. «È meglio di niente, certo, ma non copre mai tutto il danno. Questo perché, se una porta risulta avere ad esempio 20 anni, la RC rimborsa solo un quinto del suo costo a nuovo, importo ben lontano dal coprirne la sostituzione. Il proprietario va dunque incontro a spese impreviste».
Per il locatore, specifica Galfetti, «le sostituzioni possono inoltre portare a una perdita di valore dell’appartamento o della casa: spesso è infatti impossibile trovare la stessa porta o la stessa finestra e ridare la giusta coesione estetica». Questo, conclude, può disturbare potenziali nuovi inquilini e rendere meno attrattivo l’immobile.