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CANTONEDopo due anni ancora senza lavoro: «L'ultima offerta? 1'500 franchi lordi»

27.04.23 - 06:30
Lo avevamo lasciato nel 2021 prossimo all’assistenza, lo ritroviamo ancora più sfiduciato e amareggiato: «Questo Cantone non mi valorizza»
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Dopo due anni ancora senza lavoro: «L'ultima offerta? 1'500 franchi lordi»
Lo avevamo lasciato nel 2021 prossimo all’assistenza, lo ritroviamo ancora più sfiduciato e amareggiato: «Questo Cantone non mi valorizza»

LUGANO - Lo avevamo lasciato con l'amaro in bocca, prossimo a diventare l'ennesimo giovane ticinese "retrocesso" nel limbo dell'assistenza. Era il 2021 e Andrea* - che già allora preferiva mantenere l'anonimato per «evitare di esporsi e pagarne le conseguenze» - lo rincontriamo oggi, preda della stessa amarezza.

Dal contratto «irregolare» alle offerte inaccettabili - A distanza di quasi due anni, del suo Attestato federale di capacità come impiegato in logistica non è riuscito ancora a farci molto. L'ultima esperienza, per un ente anche piuttosto noto, è finita male. «Colpa di un contratto irregolare», sostiene. Come male sono andati anche i numerosi colloqui che avrebbe sostenuto. L'ultimo di questi, "freschissimo", per una ditta del luganese che cercava un impiegato in logistica al 50%. Quattro ore al giorno, insomma, per le quali gli sarebbero stati proposti 1500 franchi. «Lordi», ci tiene a precisare più volte.

La rabbia di fronte ai continui ostacoli - Un'offerta, però, che fa montare in Andrea - ormai prossimo ai 30 anni - l'astio nei confronti di chi quei 1'500 magari li accetterebbe anche. «In Italia li guadagna un medico», sostiene accecato dalla rabbia. Magari non è proprio così, ma si capisce quanto il susseguirsi di ostacoli possa essere diventato terreno fertile per la frustrazione e non i più nobili dei sentimenti verso il prossimo.

Andrea è arrabbiato, questo è chiaro. E chiama perché vuole denunciare, in un modo o nell'altro, un'offerta di lavoro che trova ridicola. «Quando ho rifiutato quella paga mi hanno chiesto se mi sembrassero pochi», ci tiene a sottolineare. «Per favore scrivetelo», continua a ripetere pur sapendo che non verrà fatto il nome della ditta. Di nero su bianco, come spesso in questi casi, non c'è infatti nulla.  

Nella sua voce un misto di acredine e rassegnazione. Nemmeno la strada dei concorsi ha funzionato: «Ne ho tentati a decine, sia per il Cantone che per vari Comuni. Ma non c'è stato verso».

Lo salutiamo augurandogli il meglio per il lavoro. Ringrazia: «È difficile - conclude sfiduciato - viviamo in un Cantone che non ti valorizza, un Cantone malato». 

*nome noto alla redazione

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