I ragazzi e gli istituti affrontano le tracce lasciate dalla pandemia.
BELLINZONA - Da una parte, il numero di abbandoni e di assenze prolungate da scuola non è cresciuto in maniera significativa. Dall’altra, sono aumentati gli studenti alle prese con un malessere psicologico e che si rivolgono ai mediatori scolastici. Il Covid, forse definitivamente messo alle spalle da un punto di vista sanitario, ha lasciato però una traccia nella scuola ticinese.
«Abbiamo constatato un aumento del disagio, così come del resto emerso anche da un’inchiesta promossa dal Sindacato studenti e apprendisti (SISA), soprattutto durante e poco dopo la pandemia», fa sapere la direzione del DECS. Le difficoltà hanno riguardato soprattutto gli studenti della formazione post obbligatoria. Inoltre, è salito il numero di giovani che si rivolgono ai mediatori scolastici, «figure di docenti presenti in tutte le scuole professionali e nei licei ai quali ci si può rivolgere per esporre problematiche diverse. Se necessario, i mediatori possono mettersi in contatto con servizi specialistici».
Invece, a differenza di come successo in altre parti d’Europa (basti pensare alla vicina italia), la percentuale di abbandono scolastico nel Cantone resta sotto controllo.
«Dal nostro osservatorio non abbiamo rilevato un aumento significativo di abbandoni o di assenze prolungate». Nello specifico, continua la direzione del DECS, «oggi in Ticino 9 giovani su 10 ottengono un diploma post obbligatorio entro i 25 anni. È certamente un buon risultato, che conferma la qualità del sistema educativo e delle misure di sostegno già messe in atto. Per ulteriormente rafforzare le misure di prevenzione e sostegno, a partire da settembre 2021 è stato introdotto l’obbligo formativo fino all'età di 18 anni». Il Ticino è il secondo cantone, dopo Ginevra, ad averla introdotta: fa parte del pacchetto di misure “Obiettivo 95%”.
«Da settembre 2021 tutti i giovani e le giovani fino a 18 anni che non risultano essere iscritti in una scuola pubblica, sono contattati dal Servizio GO95 della Divisione della formazione professionale». L’esperienza del primo anno del servizio ha evidenziato come la maggior parte dei ragazzi fuoriusciti dal sistema scolastico pubblico, ha già un progetto formativo (in una scuola privata, fuori cantone, soggiorni per l'apprendimento di una seconda lingua, ecc). «Solo una minoranza necessita di un supporto: attualmente il servizio segue circa 150 giovani per accompagnarli verso lo sviluppo di un progetto formativo».
Il rischio di abbandono è presente soprattutto nei momenti di transizione, in particolare nei primi anni dopo la scolarità obbligatoria. «Le cause sono diversificate - conclude la direzione del DECS - da problematiche personali e familiari, alle difficoltà scolastiche o ripensamenti rispetto alla prima scelta effettuata dopo le medie. Spesso non si tratta di abbandoni durante l'anno scolastico, ma piuttosto dopo la conclusione del primo o secondo anno post obbligatorio. Il Servizio GO95 interviene tempestivamente coinvolgendo anche le famiglie».