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CANTONEEcco la sommelier ticinese che degusta l’acqua: «Non è vero che non sa di niente»

02.05.23 - 08:40
Il gusto dell’acqua, spiega Elena Mozzini «può spaziare dal dolce al salato, dall’amaro al ferruginoso».
Elena Mozzini
Ecco la sommelier ticinese che degusta l’acqua: «Non è vero che non sa di niente»
Il gusto dell’acqua, spiega Elena Mozzini «può spaziare dal dolce al salato, dall’amaro al ferruginoso».

BELLINZONA - «Gusto, trasparenza, brillantezza e odore». Sono questi i parametri di valutazione che utilizzerà Elena Mozzini per scegliere l’acqua più buona della Svizzera italiana. La 44enne del Bellinzonese è infatti sommelier dell’acqua e farà parte della giuria del concorso Acque del Ticino previsto per questo giovedì 4 maggio a Coldrerio. In lizza ci sono 20 comuni in tutto: 19 ticinesi e uno del Grigioni italiano.

«Non è vero che l’acqua non sa di niente», spiega Mozzini a Tio/20minuti, «a differenza di quanto molti pensano, ha un sapore». E a determinarne tipologia e intensità è la mineralizzazione: «Ci sono acque che hanno pochi sali minerali e altre che ne hanno moltissimi. Più un’acqua è ricca in sali minerali e più spiccate saranno le sensazioni gustative». Quest’ultime, precisa Mozzini, «possono spaziare dal metallico all’acido, dal salato al dolce, dall’amaro al ferruginoso».

Carne rossa? Meglio con l'acqua gassata - E anche l’acqua, oltre al classico vino, può essere abbinata alle pietanze. «Un pesce crudo, che ha un sapore delicato, va generalmente accompagnato da un’acqua povera in sali minerali, con un gusto anch’esso delicato», sottolinea Mozzini. «Se si mangia invece un pesce grasso come il salmone o una carne succulenta e saporita è da preferire un’acqua gassata, che pulisce il palato da questa sensazione».

Nell'universo della gastronomia il ruolo del sommelier dell’acqua è dunque quello di «creare una carta dell’acqua con i vari accostamenti», spiega la 44enne, «ma solo i ristoranti di alta gamma offrono questo tipo di servizio». In questo ambito non occorre però «cadere nell’esagerazione», sottolinea l'idrosommelier: «L’acqua, al contrario del vino, non sovrasterà infatti mai la pietanza e non ne altererà il gusto».

Degustando acqua - Ma si può essere sommelier dell'acqua di professione? «Non credo ci si possa limitare a questo», afferma Mozzini, che è anche sommelier del vino. «Io utilizzo questa mia formazione nell’ambito della consulenza, tenendo corsi di degustazione e portando progetti sulla conoscenza dell’acqua, anche a livello di sostenibilità, nelle scuole». I corsi di degustazione dell’acqua tenuti da Mozzini, nel frattempo, stanno però riscuotendo sempre più successo: «Dieci anni fa era tanto se riuscivo a tenere un corso all’anno. Con la richiesta odierna, invece, tra ottobre e dicembre ne ho potuti organizzare ben cinque».

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