Il mancato raggiungimento della maggioranza sullo scostamento di bilancio ha bloccato la seduta. Si voterà la prossima settimana.
ROMA - Niente da fare. Nemmeno oggi, la Camera italiana ha approvato l’accordo fiscale fra Svizzera e Italia.
Dopo lo slittamento di ieri, sembrava questo il giorno buono. Ma un colpo di scena ha cambiato le carte in tavola. Sullo scostamento di bilancio, uno dei provvedimenti cardine del Governo, non è stata raggiunta la maggioranza.
Un "terremoto politico", che ha richiesto la convocazione immediata della conferenza dei capigruppo: la seduta, nel frattempo, è stata sospesa per quasi tre ore.
Come poi annunciato una volta ricominciati i lavori, la votazione sull'accordo fiscale è stata posticipata a settimana prossima. Il testo è differente rispetto a quello passato a febbraio a palazzo Madama: il Governo italiano ha infatti inserito due emendamenti: l’eliminazione della Svizzera dalla black list e il telelavoro dei frontalieri. Per questa ragione, il testo dovrà poi tornare al Senato per l'approvazione definitiva.
Nello specifico, le due modifiche (art.11bis) fissano la percentuale di smartworking «a un massimo del 40%». Inoltre, si conferma il valore retroattivo (a partire dal 1 febbraio) e temporaneo dell’accordo («entro e non oltre il 30 giugno»).
Inoltre, si provvede all’«eliminazione della Svizzera dall'elenco di cui all'articolo 1 del decreto del Ministro delle finanze 4 maggio 1999».
Nei giorni scorsi, la consigliera federale Karin Keller-Sutter e il ministro delle finanze italiano Giancarlo Giorgetti hanno firmato una dichiarazione politica concernente proprio la regolarizzazione delle due questioni fiscali pendenti.