Saltati i raccolti programmati: le condizioni climatiche di questi giorni hanno fatto maturare tutte insieme le diverse qualità.
L'agricoltore Marco Bassi: «Ticinesi, comprate più insalata. Il consumo non sta al passo con il raccolto e rischiamo di buttare via parte delle coltivazioni»
CADENAZZO - «Una buona parte di queste coltivazioni rischia di andare al macero!». Marco Bassi guarda le distese di terra davanti ai suoi occhi: foglia di quercia rossa e verde, lollo, iceberg e lattuga colorano i campi. Una "fioritura" di una così tale portata non era però prevista, perché succede che le varie qualità di insalate sono maturate tutte insieme e non come era stato programmato. Così il timore che la sovrapproduzione non trovi poi una collocazione all'interno della domanda standard che proviene dal mercato, è palpabile.
Pioggia e sole con temperature elevate all'origine della maturazione anticipata - Pioggia e sole, sole e poi ancora pioggia con la complicità dei picchi delle temperature: questa combinazione di fattori climatici ha portato oggi a quei tappeti di cespi di varie tonalità che abbondano e si stagliano davanti alla visuale del coltivatore e già pronti per essere trasferiti nei reparti di frutta e verdura dei supermercati.
L'appello: comprate tanta insalata - «Alla gente dico: comprate insalata e tanta, altrimenti rischiamo di buttare via tanta parte del raccolto. Il tempo ha fatto saltare i raccolti programmati e ha fatto maturare tutti insieme i diversi trapianti che avrebbero dovuto seguire una scansione temporale di crescita. Le nostre belle e buone insalate ticinesi adesso straripano».
Insalate in esubero nei campi - Un esubero di pietanze vegetali simili non si vedeva dal 2020, quando durante la pandemia «le celle erano stipate all'inverosimile. Ma anche l'anno scorso qualcosina di questo fenomeno si era visto, non delle dimensioni di questo anno comunque» ricorda l'agricoltore.
Il consumo non regge il passo del raccolto - La "piena" di insalate che verdeggiano sui terreni fa mettere le mani nei capelli all'agricoltore, che sottolinea ancora una volta come «il consumo non regge il passo con il raccolto. Mangiamo più insalata che, si sa, va mangiata fresca. E per questo invitiamo tutti a procurarsene in quantità, questo per evitare una brutta fine a buona parte di queste nostre coltivazioni» ripete.
Cinquanta millimetri di pioggia in due giorni: il buon apporto di precipitazioni dietro il "miracolo" - Si attendeva la pioggia e la pioggia è arrivata, lasciando sul terreno «un buon apporto di acqua, 50 millimetri in due giorni sul piano di Magadino», hanno attestato le rilevazioni di Meteo Svizzera. Il buon apporto di precipitazioni, alle terre insalatare del piano ha fatto davvero bene: ma l'irraggiamento del sole che ha scottato le piante che avevano appena preso l'acqua ha prodotto questa insolita e precoce crescita che ha portato «a un incremento importante della produzione» sottolinea Bassi. Un'occasione, questo avanzo di bilancio produttivo agricolo, «per sostenere ancora una volta di più il cibo sano della nostra produzione locale» esorta.