Il ricorso presentato da un avvocato che risiede nella località è stato accolto dal Tar della Lombardia
CAMPIONE D'ITALIA - Il Tribunale amministrativo regionale (Tar) della Lombardia ha accolto il ricorso dell'avvocato Barbara Marchesini, cittadina dell'enclave, con il quale si chiedeva l'accesso gratuito alla sanità ticinese - e di fatto il ribaltamento di quanto deciso nel novembre 2021 da Regione Lombardia.
«La normativa» che regola l'assistenza sanitaria ai residenti a Campione d'Italia «è ancora in vigore e non può pertanto essere disapplicata dalla Regione mediante l’adozione di provvedimenti amministrativi con essa contrastanti» scrive il Tar nella sua sentenza. «Se la Regione lo reputa opportuno potrà richiedere allo Stato una modifica di tale normativa o potrà, qualora si ritenga competente, adottare essa stessa norme primarie che modifichino il regime sopra descritto; in mancanza, anche Regione Lombardia non potrà far altro che applicare la normativa attualmente vigente».
Il giudice amministrativo ha riconosciuto che la norma nazionale - che regola l'accesso dei cittadini campionesi alla sanità elvetica - è ancora in vigore e quanto deciso a Milano è in contrasto con la legislazione italiana. Chi vive a Campione d'Italia, in virtù dell'eccezionale collocazione geografica della località, è equiparato a un cittadino italiano residente all'estero - che deve quindi ricevere assistenza sanitaria. Salta quindi la sperimentazione prevista fino al prossimo settembre e che prevedeva degli aggravi economici (volontari) per chi, da Campione, volesse accedere a strutture ticinesi.