Sempre più semafori nel nostro cantone e, per il maestro conducente Riccardo Pfister, «il traffico si muove con la peggiore inefficienza».
«Gli impianti semaforici regolano i flussi e garantiscono la sicurezza», sottolinea dal canto suo il Dipartimento del territorio.
BELLINZONA - «Più che semafori intelligenti, in Ticino abbiamo semafori stupidi». Lo afferma Riccardo Pfister, maestro conducente con esperienza trentennale, istruttore di guida sicura e difensiva e moderatore dei corsi2fasi.
Per quanto concerne la gestione del traffico «nel nostro cantone ci si ostina ad adottare soluzioni anacronistiche», sostiene: «Chiamare “intelligente” o addirittura “necessario” un semaforo, quando innumerevoli studi hanno dimostrato l’esatto contrario, sembra uno scherzo».
«Un fallimento totale» - I semafori, continua il maestro conducente, «provocano inutili code e perdite di tempo in un traffico che, sul nostro territorio, si muove con la peggiore inefficienza». A dimostrazione della sua tesi, Pfister cita in particolare i semafori apposti lo scorso anno a Bellinzona nord, all'incrocio tra via San Gottardo e via Vallone, e nel 2021 tra via Lepori e via Mirasole. «Entrambi si sono rivelati un fallimento totale», sottolinea il maestro conducente: «Prima della loro installazione in queste due intersezioni non c’erano incolonnamenti così importanti, mentre ora a Bellinzona nord le code arrivano fino ad Arbedo».
Perché, dunque, il Cantone continua a ricorrere ai semafori, aggiungendone costantemente di nuovi? «Siamo legati all’idea che “il semaforo è chiaro, permette di far passare i pedoni e di dare la precedenza, a intervallo, ai vari flussi del traffico». La realtà, per l’esperto, è però ben diversa: «Se si prende il tubo di una canna dell’acqua e lo si schiaccia un po’ l’acqua rallenta, ma continua a fluire. Se il tubo però lo si occlude completamente, anche solo per pochi momenti, si crea una sovrappressione che va a impattare sulla fuoriuscita dell’acqua. Lo stesso vale per il traffico».
«In tanti la pensano così» - »La soluzione alternativa, per Pfister, è una sola: «La rotonda semplice, a una corsia. Permette di fluidificare il traffico e dà spazio agli utenti per intendersi e collaborare». E, aggiunge, «sono in molti i maestri conducenti a pensarla come me».
Ma non finisce qui. Secondo Pfister i semafori, rispetto alle rotonde, sarebbero anche più costosi. «Un semaforo semplice su un passaggio pedonale costa minimo 150mila franchi solo come impianto, senza contare i lavori elettrici necessari per l’installazione. Gli impianti semaforici richiedono inoltre continui lavori di manutenzione: i tecnici intervengono molto spesso per regolare le varie tempistiche. Realizzare una rotonda, al contrario, costa circa 100mila franchi, ma una volta fatta non crea ulteriori costi».
A essere sbagliata, secondo l’istruttore di guida, è dunque la strategia scelta dal Cantone: «I funzionari dovrebbero interpellare maggiormente i maestri conducenti. Le nostre competenze ci permettono di vedere la circolazione stradale moderna sotto tanti punti di vista, al di là del dal lato ingegneristico».
Ecco perché il Cantone sceglie il semaforo - Ma cosa pensa, di tutto questo, il Dipartimento del territorio? «Non intendiamo entrare in materia rispetto a queste argomentazioni», riferisce il portavoce del Dt Luca Veronese. Sugli aspetti tecnici, però, vengono apportati alcuni chiarimenti. Un impianto semaforico, indica la Divisione costruzioni, può costare «tra i 150mila e i 350mila franchi», mentre una rotonda «tra i 600mila e i 900mila». Contrariamente a quanto sostenuto dal maestro conducente, realizzare un semaforo sarebbe dunque più economico che una rotonda.
Ma perché i semafori “piacciono” così tanto al Cantone? «Un impianto semaforico permette di regolare in modo differenziato i flussi di traffico che confluiscono nell’intersezione, aspetto particolarmente importante quando sono presenti intersezioni ravvicinate con traffico veicolare intenso», viene sottolineato. «Permette inoltre di priorizzare il trasporto pubblico e di gestire l’intersezione garantendo la necessaria sicurezza per tutti gli utenti, tra cui anche pedoni e ciclisti».