Una puntata tira l'altra, il problema si fa serio. Il video tra la gente. E il parere dello specialista Mauro Manconi.
LUGANO/ BELLINZONA - Un recente studio dell'Università di Friborgo lo ha fatto emergere in maniera eclatante: è allarme insonnia a causa delle abbuffate da serie televisive. In particolare tra i giovani. Un fenomeno che creerebbe scompensi di non poco conto. «Il problema è reale – evidenzia Mauro Manconi, responsabile del Centro del Sonno dell'Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) –. C'è una forma nuova di insonnia, chiamata tecno insonnia. È dovuta all'utilizzo smodato degli apparecchi elettronici».
Una vera sindrome – Serie tv mangiasonno. Con una puntata che tira l'altra. «Il televisore dovrebbe essere fuori dal luogo in cui si dorme. Così come lo smartphone. Certe persone non riescono a staccarsi dalle serie televisive, continuano ad andare avanti. Inizialmente ci si approccia alle serie perché sembrano durare di meno. Si dice: "okay, ne vedo solo una puntata poi vado a letto". Alcuni riescono a farlo. Altri, soprattutto nella fascia giovanile, no. E il tempo di sonno si accorcia».
Le voci della gente – Per le vie di Bellinzona incontriamo Willy, 25 anni. Davanti alla telecamera di Tio/20Minuti ammette: «Sono uno che guarda diverse serie tv. A volte anche di notte. Ne ho appena finita una». «Io le serie tv le guardo in pausa pranzo perché alla sera alle dieci voglio essere a letto. Ho uno stile di vita sano», spiega Ivan, 19 anni. «Amo le serie tv. E mi capita di fare tardi», sostiene la 32enne Elena. «Se comincio, difficilmente mi fermo finché non ho finito una serie. Se posso vado avanti fino alle 4 di mattina», dice Jo, 22 anni. Marina, 32 anni, aggiunge: «Guardo serie tv. Mi piacciono. Di notte e al mattino».
Una puntata dopo l'altra – Manconi porta un esempio pratico: «Tra i giovani va di moda trovarsi alla sera e "divorare" serie televisive, guardando molte puntate nell'arco di una notte. Anche il contenuto di quello che viene guardato può influire sul sonno. Spesso nelle serie tv moderne per tenere lo spettatore incollato allo schermo si innalza il livello del contenuto emotivo. Il mantenimento elevato della tensione ha un impatto sulla psiche e di conseguenza sul sonno della persona».
Occhio ai contenuti emotivi – C'è un collegamento tra una notte condita da incubi e il fatto di avere visto un contenuto televisivo ad alto impatto emotivo? Secondo l'esperto sì. «E penso soprattutto a chi è nella fascia dell'infanzia e dell'adolescenza. Se un giovane vive una situazione stressante, seppure simulata, la può ritrovare in quello che viene chiamato "sogno terrifico", o incubo. La persona nel corso della notte, durante il sonno rem, rivede quella scena. È un tentativo del cervello di superare quel trauma».
I consigli – Manconi chiude con tre consigli. «Il più importante è quello di creare una zona libera da apparecchi elettronici attorno alla stanza da letto. Vanno utilizzati in altri locali. Non dove si dorme. Lo dice la letteratura scientifica. Nella stanza da letto in media il 60% degli svizzeri ha almeno due apparecchi elettronici. Il 70% degli adolescenti ne fa uso nell'ora prima di coricarsi, che è quella più critica. Il mio secondo consiglio dunque è quello di non usare questi apparecchi nell'ultima ora prima di spegnere la luce. Infine, tutti gli allarmi e tutte le notifiche degli apparecchi andrebbero disattivati anche se sono presenti in una stanza diversa rispetto a quella in cui si dorme».