Il veicolo, del valore di oltre 200 mila franchi, sarà restituito dal restauratore che la conserva da circa 30 anni
LUGANO - La Lancia Lambda che fu nella collezione di Egon Libotte, poi della Città di Lugano e infine sparì dai radar dopo essere stata messa nelle mani di un appassionato restauratore, sembra prossima a tornare “all'ovile”. Dopo circa tre decenni.
Il caso, rispolverato da Tio/20Minuti, aveva attirato l'attenzione della consigliera comunale Sara Beretta Piccoli (Indipendenti) che, tramite un'interpellanza, aveva sostanzialmente chiesto al Municipio di intervenire recuperando «il prezioso bene storico, considerato che si conosce il luogo dove viene tenuto».
E il Municipio, negli ultimi giorni, ha lavorato per venire a capo di questa vicenda. «Essendo fatti accaduti 30 anni fa non è stato facile reperire informazioni», ha sottolineato il sindaco Michele Foletti fornendo oralmente risposta agli interrogativi della consigliera comunale, durante la seduta di martedì.
«L'ultimo documento in nostro possesso - ha aggiunto - è una risoluzione del Municipio datata 2001 con la quale si chiedeva la restituzione del veicolo, ma l'auto non è mai stata riconsegnata».
Nel frattempo, probabilmente in seguito al polverone mediatico, si è fatta avanti la persona fu incaricata del restauro. «In una lettera si detto è assolutamente disponibile a restituire l'auto e i pezzi. Ma dopo la decisione del Ministero pubblico», ha sottolineato ancora Foletti. Insomma, è probabile che sia stata sporta denuncia.
Contro chi non è dato saperlo, ma è possibile che il restauratore abbia mal digerito alcuni passaggi dell’interpellanza, sui quali lo stesso Sindaco ha voluto puntualizzare: «Non credo che si possa dire che il veicolo sia stato trafugato - citando appunto lo scritto di Beretta Piccoli -, è solo stato mantenuto qui in Ticino».
Che l’auto sia in Ticino è dimostrato anche da alcune foto che la ritraggono parzialmente smontata, ma ottimamente conservata, in un deposito.
Per Beretta Piccoli è un peccato che la Città l’abbia dimenticata per tutti questi anni: «Si tratta di una delle prime auto al mondo con carrozzeria a struttura portante, un brevetto del 1919. Un telaio innovativo rispetto a quello delle auto costruite fino ad allora. Insomma, un gioiello che raggiungeva fino a 125 km/h, una velocità ragguardevole per quei tempi». «Mi è stato chiesto se sia soddisfatta della risposta del Municipio - conclude -. Lo sarò quando rivedrò la Lancia riconsegnata al suo legittimo proprietario».