Curioso avvistamento quest'oggi ad Agno, ma è un fenomeno noto
AGNO - Cinque tartarughe, una in fila all'altra, che riposano su un tronco sul Lago di Lugano, tra Magliaso ed Agno.
Un avvistamento che ha stuzzicato un lettore di Tio/20 Minuti, che ha voluto immortalare la scena delle testuggini che tra una zampata e l'altra si concedono una pausa. «Sono sempre lì», ci racconta, «non ne ho mai viste però così tante tutte in fila». La loro presenza, in effetti, incuriosisce: «Presumo che non sia normale che ci siano queste tartarughe nel nostro lago».
Non è una novità, in realtà. Già in passato delle testuggini (le cosiddette ”guance rosse o gialle”, chiamate così per il tratto distintivo) erano state avvistate nello stesso posto. Nel 2018, Emanuele Besomi della Spab, ci aveva confermato che si tratta di tartarughe abbandonate da qualcuno che le aveva in precedenza comprate in negozi di animali.
L'esperto aveva anche ricordato che non sono innocue per l'ambiente: «Sono carnivore, invasive e distruttive. Hanno una capacità di adattamento e resistenza enorme, sopravvivono, si moltiplicano e distruggono la fauna indigena, decimando rane, girini e salamandre. I nostri laghi ne sono pieni e catturarle non è semplice». Veniva per questo sconsigliato l'acquisto di questi animali.
Qualche anno dopo, i toni sono gli stessi. «Purtroppo c'è ancora questo fenomeno», ci conferma Besomi, contattato telefonicamente. «Sempre più gente cerca di sbarazzarsene, e il dato si nota anche a livello nazionale: persino il centro Emys (la cosiddetta “casa per tartarughe” di Chavorney) non accetta più tartarughe, perché non hanno più posto».