La mozione, a firma Marco Chiesa, è stata depositata oggi agli Stati. «Non prevede maggiori costi per la popolazione»
AIROLO - «Il Consiglio federale è incaricato di presentare un disegno di legge per l'introduzione di un pedaggio per l'attraversamento di gallerie autostradali alpine a intensa percorrenza, da applicare a veicoli con un peso totale non eccedente le 3,5 tonnellate». È l’inizio della mozione, depositata oggi agli Stati, da parte di Marco Chiesa. Sul tema, come detto ieri, stanno lavorando Simon Stadler (Centro), Corina Gredig (Verdi liberali) e Matthias Jauslin (PLR), immaginando un pedaggio a tariffa variabile. La proposta del politico ticinese reitera e completa quella del 2019.
«Il prezzo del pedaggio alpino attraverso queste gallerie - continua il documento firmato dal deputato - non potrà essere discriminatorio ma dovrà essere prevista la compensazione dei costi per le vetture immatricolate in Svizzera». Deve dunque essere garantita «la neutralità dei costi per l'utente svizzero e la nuova legge non deve generare nuovi oneri supplementari alla popolazione del nostro Paese».
Secondo il d presidente nazionale UDC, i passaggi autostradali alpini devono essere rilevati e fatturati digitalmente. Le procedure di pagamento devono essere Free Flow senza barriere con obbligo di pagamento del pedaggio entro una data stabilita dal transito.«I mezzi supplementari ricavati saranno dedicati alla manutenzione e alla sicurezza delle infrastrutture, oltre che alla manutenzione delle strade nazionali».
Motivazione:
La situazione alla galleria autostradale del Gottardo é divenuta insostenibile, in particolare durante i periodi festivi, ma non solo. Il passaggio a sud e il rientro a nord mettono a dura prova tutto il Canton Ticino e il Canton Uri.
Anche se, di principio, le strade pubbliche sono esenti da tasse, fondandosi sull'articolo 82 capoverso 3 della Costituzione, l'Assemblea federale ha la competenza di autorizzare eccezioni. Queste sono limitate alla riscossione di pedaggi per singole opere quali ponti o gallerie (pedaggi infrastrutturali).
Per coprire gli elevati costi di costruzione e manutenzione delle opere infrastrutturali transalpine, i Paesi limitrofi hanno già affiancato ai normali pedaggi autostradali un sistema di pedaggi ad hoc: l'Austria per l'autostrada del Brennero e il traforo dell'Arlberg, la Francia per le gallerie autostradali del Monte Bianco e del Fréjus e l'Italia per il traforo del Gran San Bernardo.
Il transito attraverso la galleria autostradale del San Gottardo e su altri collegamenti transalpini su suolo svizzero (strada del passo del San Gottardo, San Bernardino, Sempione) risulta per contro estremamente economico. Infatti, a eccezione della vignetta introdotta nel 1985 a un costo di 40 franchi svizzeri, l'infrastruttura svizzera è gratuita per le auto straniere, mentre non è così per gli svizzeri che viaggiano all'estero. Basti pensare ai pesanti tributi chiesti dall'Italia.
L'introduzione di un pedaggio alpino deve avere un intento orientativo e regolatorio, non essere discriminatorio ma non deve comportare un ulteriore onere per l'automobilista svizzero. Egli finanzia per di più in proprio l'infrastruttura attraverso imposte o tasse (a destinazione vincolata) quali quella sui carburanti, il supplemento fiscale sugli oli minerali e la tassa per l'utilizzazione delle strade nazionali. A livello cantonale è inoltre prelevata la tassa cantonale d'immatricolazione. Vi sono sufficienti margini di manovra dunque per garantire internamente la neutralità interna dei costi per le auto immatricolate in Svizzera e per i loro possessori.