«Significherebbe pagare un biglietto d'ingresso per il resto della Svizzera», afferma il consigliere nazionale Alex Farinelli.
AIROLO - «Il Ticino subirebbe una concorrenza sleale». È unanime l’opinione delle autorità e dei rappresentanti del turismo e dell’industria ticinesi riguardo alla proposta di introdurre un pedaggio per attraversare la galleria del San Gottardo. L’idea, già discussa in passato, è stata recentemente rilanciata dai consiglieri nazionali Simon Stadler, Corina Gredig e Matthias Jauslin attraverso una mozione.
«Per noi è un pericolo perché il Ticino sarebbe discriminato», spiega al Tages Anzeiger Simone Patelli, presidente di Ticino Turismo. Le strade per altre destinazioni turistiche continuerebbero infatti a essere esenti da pedaggio, a discapito del sud delle Alpi.
«Questa disparità di trattamento è inaccettabile», conviene Luca Albertoni, direttore della Camera di commercio e dell'industria ticinese. «Il pedaggio non danneggerebbe solo il turismo, ma anche l'industria: sono infatti molte le aziende ticinesi che riforniscono imprese svizzero-tedesche, e se questi trasporti diventassero improvvisamente più cari l'economia ticinese si troverebbe in una situazione di svantaggio competitivo».
Pagare l'ingresso per il resto della Svizzera - «Introdurre una tassa sul tunnel significherebbe non solo creare una concorrenza sleale, ma rappresenterebbe un problema anche per la coesione della Svizzera», spiega al quotidiano zurighese il direttore del Dipartimento delle finanze e dell'economia Christian Vitta. «Noi ticinesi dovremmo pagare un biglietto d’ingresso per il resto della Svizzera», gli fa eco il consigliere nazionale Alex Farinelli.
Il consigliere nazionale Marco Romano, dal canto suo, non capisce perché si debba imporre un pedaggio al Gottardo e al San Bernardino, ma non alle gallerie del Baregg e del Gubrist, dove le code sono altrettanto frequenti. «Se vogliamo fare qualcosa, dobbiamo introdurre il mobility pricing su larga scala. Mi infastidisce che il problema sia visto solo al Gottardo».
«I discriminati siamo noi» - «Oggi è il nostro cantone, Uri, a essere discriminato», dichiara però al “Tagi” uno degli autori della mozione, il consigliere nazionale urano Simon Stadler. Questo «in quanto le numerose automobili che percorrono la valle causano rumore, inquinamento e strade congestionate senza che le persone che vi abitano ne traggano alcun beneficio». A causa degli ingorghi, inoltre, «molte persone non arrivano puntuali al lavoro, il che è anche uno svantaggio competitivo».
La proposta, tiene infine a sottolineare Stadler, prevede comunque che le imprese e i pendolari di entrambi i versanti del Gottardo possano attraversare il tunnel a tariffe ridotte o gratuite.