Dura presa di posizione dell'Associazione per la difesa del servizio pubblico (ASP): «Siamo increduli»
BELLINZONA - Scende in campo anche l’Associazione per la difesa del servizio pubblico (ASP) contro l'aumento di abbonamenti e biglietti di treni e autobus. «Prendiamo atto con incredulità della decisione di aumentare i prezzi dei trasporti pubblici, sia per gli abbonamenti (+10%) che per i biglietti (+8-9%). Questo proprio quando diversi altri Paesi hanno deciso di favorire l’uso del trasporto pubblico con forti misure di sostegno. In Germania, ad esempio, è stato generalizzato l’abbonamento di 49 euro/anno valido per tutti i trasporti pubblici del Paese» scrive in una nota l'associazione.
In Ticino, «nonostante l’intasamento crescente delle strade e l’inquinamento dell’aria ancora troppo elevato in alcune regioni, non è così. Si tratta di un grave errore perché è matematicamente dimostrato che diminuendo i prezzi aumentano gli utilizzatori dei mezzi pubblici, mentre avviene l’esatto contrario aumentando i prezzi di abbonamenti e biglietti».
L'ASP sottolinea che «ci saremmo aspettati che prima di proporre un simile aumento si fosse pensato alle conseguenze di questa scelta, soprattutto alla luce della ripresa dell’affluenza degli utenti da poco iniziata dopo un periodo in cui la pandemia li aveva tenuti lontani in gran numero. Inoltre l’entità dell’aumento non è in nessun caso giustificabile sulla base delle ragioni evocate. L’aumento dei salari e dei costi dell’energia sono molto lontani dal giustificare gli aumenti proposti, mentre l’aumento dell’offerta era aspettato da molto tempo e dovuto per portare almeno in parte l’offerta di trasporto pubblico in Ticino al livello di quanto offerto nel resto della Svizzera».
Ricordano che «non possiamo dimenticare che in Ticino i salari sono molto inferiori a quelli del resto del Paese, per cui risulta ancora più ingiustificato e sbagliato proporre di portare per l’utenza il costo di utilizzo del trasporto pubblico al livello di quanto proposto nel resto del Paese. Perché questo vuol dire molto concretamente non solo non promuovere l’uso diffuso dei mezzi pubblici, ma anche lavorare per disincentivarne attivamente l’uso!».
Per l'Associazione per la difesa del servizio pubblico si tratta di «una scelta gravissima che non può in nessun caso avere il sostegno della nostra Associazione e a cui ci opporremo in modo attivo con tutti i mezzi a nostra disposizione».