Lo Splash and Spa di Rivera festeggia il prestigioso traguardo. Intervista (in movimento) alla direttrice Anna Celio Cattaneo.
MONTECENERI - Dieci anni sulla cresta dell'onda per lo Splash and Spa di Rivera. Attraversando e superando anche periodi delicati come quelli legati alla pandemia o alla crisi internazionale. Il compleanno del centro acquatico lo raccontiamo su Piazza Ticino con la direttrice Anna Celio Cattaneo. «Io e mio marito Rocco abbiamo aperto il 15 giugno del 2013. E ci ritroviamo ora con un centro sempre più bello e con gente sempre più contenta».
Un successo basato anche sull'innovazione.
«È determinante. Non ti puoi mai fermare. Bisogna avere nuove idee, migliorarsi, creare eventi. È una priorità assoluta nella gestione del centro».
Lo Splash and Spa è un importante posto di lavoro.
«Qui sono impiegate complessivamente 80 persone. Ci permettono di servire i circa 300.000 visitatori che riceviamo ogni anno. Il 50% dei nostri clienti è ticinese, il 25% proviene dal resto della Svizzera e il rimanente 25% dall'estero, prevalentemente dall'Italia».
Quali saranno le novità in arrivo?
«Due nuovi scivoli, in aggiunta ai cinque che già abbiamo. Il Cannon Bowl sarà altamente adrenalinico. Mentre il Twister sarà destinato ai ragazzini tra i 6 e i 12 anni che da tempo sognavano di fare gli scivoli dei più grandi. Arriveranno a breve dal Canada e poi inizieremo a montarli. L'investimento è stato di oltre un milione di franchi. Nell'area benessere invece avremo un bagno turco per famiglie».
Da tempo c'è chi invoca anche una struttura alberghiera legata al centro.
«Arriverà. Per queste cose le tempistiche sono parecchio lunghe».
In dieci anni siete riusciti a uscire indenni da momenti delicati.
«Il Covid è stato molto penalizzante per noi. Siamo rimasti chiusi a lungo. Abbiamo stretto i denti».
Che dire del rincaro dei prezzi connesso alla situazione internazionale?
«Siamo riusciti a giocare d'anticipo. Perché scaldiamo tutto con energia rinnovabile. Col legno ticinese. La produzione di calore per noi è importante. Ma siamo stati meno toccati dalla crisi».
Uno dei vostri punti forti è proprio l'attenzione per l'ambiente...
«Sì. E vorremmo essere i primi in Svizzera a creare un impianto di depurazione che ci porterà a risparmiare tra il 25% e il 30% dell'acqua. Ripulendola e rimettendola nel circuito».
Si parla anche di energia solare...
«Esatto. Il Parco Solare Alpino Duragno, situato sopra Mezzovico, avrà un ruolo cruciale. Produrrà l'elettricità necessaria per parte del nostro fabbisogno e quello di oltre 4.000 abitazioni della zona del Vedeggio».
In Ticino c'è anche il Centro Termali Salini di Locarno. Si è riusciti a creare un filone nuovo a sud delle Alpi?
«Sì. Il Ticino adesso può essere una destinazione "acquatica" sull'arco di tutti i 12 mesi dell'anno. Per tutte le età. Indipendentemente dal tempo meteorologico e dalla stagione».