Presentata oggi la nuova fase di ristrutturazione e risanamento del nucleo sulle alture bellinzonesi
BELLINZONA - Prada, un borgo medievale sulle alture bellinzonesi che va rivalorizzato.
È questa la missione della Fondazione Prada, che ha presentato proprio oggi i lavori previsti per il risanamento e la ricostruzione (a fini museali) di alcuni degli stabili che compongono il pittoresco nucleo, di un paesino che non va dimenticato.
I lavori, già in corso, entreranno ora nella seconda fase: «Dopo un primo intervento a campione su alcuni stabili si è passati alla fase di scavo archeologico sotto l’attenta guida dell’archeologo Giorgio Nogara e di messa in sicurezza del villaggio, interventi che si prevede dureranno circa un anno e mezzo. Questi primi scavi hanno portato alla luce quello che sembrerebbe un antico forno, un sistema di drenaggio in pietra, pezzi di una ciottola antica risalente al XV-XVI, e alcuni oggetti in ferro tra i quali una chiave. La speranza è di fare altre interessanti scoperte che possano raccontare qualcosa di più sulla storia di Prada e dei suoi abitanti», spiega la Fondazione in una nota diffusa oggi ai media.
Importante anche il lavoro sui sentieri «con l’obiettivo di accedere a Prada con maggior facilità. Si è inoltre creato un nuovo sentiero panoramico che regala uno scorcio meraviglioso sul Piano e fino al Lago Maggiore».
Il progetto - co-condotto dell’ingegner Andrea Demarta (capoprogetto), dell’archeologo topografo Giorgio Nogara e dell’Architetto Renzo Bagutti- si avvale dell’approvazione e del sostegno dell’ufficio dei beni culturali, della Città di Bellinzona, dell’Ente regionale di sviluppo e dell’Organizzazione Turistica Cantonale.
Costo previsto degli interventi: 1,7 milioni di franchi, il 65% dei quali coperti grazie ai sussidi federali, cantonali e comunali, il 15% assicurato da aiuti di altri enti e fondazioni, e il rimanente da privati attraverso una raccolta fondi.