Chiusa l'inchiesta amministrativa sulle scuole medie di Lugano Centro: «Accertata una responsabilità per il precedente direttore».
BELLINZONA - La notizia aveva fatto scalpore e creato indignazione e scandalo nel mondo scolastico ticinese. Il direttore delle scuole medie di Lugano Centro per mesi aveva intrattenuto rapporti sessuali con un'allieva al di sotto dei sedici anni e ne aveva palpeggiato un'altra. I fatti, emersi nel settembre del 2022, furono subito ammessi dall'uomo che nel frattempo è stato condannato (con rito abbreviato) a tre anni di carcere (di cui sei mesi da espiare) a un trattamento ambulatoriale e all'interdizione a vita di prendere parte ad attività professionali o extra-professionali che coinvolgono minori.
Caso chiuso, quindi, in ambito penale. Vicenda (ancora) aperta in campo politico; aveva infatti sollevato un notevole dibattito, soprattutto per appelli precedenti che sarebbero rimasti inascoltati dai vertici del Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport (DECS). Gli atteggiamenti inappropriati tenuti dall'allora docente (poi promosso a direttore) sfociarono in numerosi atti parlamentari che furono discussi nell'ottobre del 2022 in un'infuocata seduta di Gran Consiglio e in un'inchiesta amministrativa, i cui risultati sono stati svelati oggi in conferenza stampa dal DECS.
Molte segnalazioni
Il mandato, nello specifico, chiedeva ai commissari di verificare «eventuali violazioni amministrative nella gestione dei fatti» intercorsi tra aprile e maggio 2022 e più in generale chiarire «le procedure seguite da docenti e direzione scolastica» se avuta conoscenza di comportamenti poco consoni o illeciti da parte del docente penalmente condannato. Da questo rapporto - redatto dopo la raccolta di informazioni e diversi colloqui - è emerso che «non poche segnalazioni» relative a «comportamenti inadeguati» erano giunte al precedente direttore delle scuole medie. «I primi contatti tra il docente e l’allieva hanno avuto luogo a fine anno scolastico», ha esordito l’avvocato Demetra Giovanettina, che ha partecipato all’inchiesta amministrativa. «Quelli più invasivi si sono svolti durante l’estate al di fuori dell’istituto scolastico».
Questi comportamenti inadeguati erano comunque stati accertati e segnalati all'allora direttore. «Le segnalazioni erano giunte al direttore dell’epoca da diversi docenti», ha continuato Giovanettina, precisando che lui ha deciso di gestire da solo la questione senza avvertire né l’organo direttivo dell’istituto né il DECS.
«Esclusa la responsabilità dei docenti, non dell'allora direttore»
Per questo, secondo la Commissione «nessuno dei docenti attualmente in carica ha delle responsabilità» in quello che è accaduto. «Il loro comportamento nella sostanza è stato corretto», ha precisato l’avvocato Maria Galliani. Non si può dire lo stesso per il direttore che - forse perché prossimo alla pensione - ha deciso di non dare peso o addirittura «ignorare» comportamenti «quantomeno inopportuni». Per la commissione l’allora direttore - ha continuato Galliani - aveva avuto «diversi segnali convergenti di un comportamento inadeguato» che non ha «correttamente valutato». «Avrebbe dovuto valutare meglio la situazione, che avrebbe richiesto un intervento maggiormente strutturato, ovvero un confronto con il diretto interessato e con il Consiglio di direzione e il rinvio del caso ai superiori», sottolinea Galliani che ci tiene comunque a fare due precisazioni.
La prima è che «le voci e le segnalazioni di comportamenti inadeguati non contenevano però evidenze di comportamenti penalmente rilevanti, anche perché - ha ricordato l’avvocato - a fine maggio 2022 il docente di reati non ne aveva commessi». La seconda è che «non si può assolutamente dire che la mancata segnalazione da parte dell’ex direttore abbia un nesso causale con quello che è successo in seguito». In pratica non è dato a sapere se un comportamento diverso da parte dell'allora direttore avrebbe permesso di evitare il resto della vicenda. Un ex direttore, ormai in pensione, che come è stato precisato durante la conferenza stampa, ha partecipato all’inchiesta, rispondendo alle domande dei commissari.
«Non avrebbe mai dovuto accadere»
Oltre al rapporto conclusivo dell'inchiesta amministrativa, il Dipartimento ha presentato oggi anche le nuove linee direttive di prevenzione atte a contrastare rapporti inadeguati tra il corpo docente e gli allievi. Per fare in modo che vicende come quelle dell’ex direttore di Lugano Centro non si ripetano più. «Come prima cosa vorrei esprimere il mio profondo rincrescimento e quello del DECS a tutti coloro che sono stati toccati da questa vicenda», ha precisato la consigliera di Stato Marina Carobbio. «Un fatto del genere non avrebbe mai dovuto accadere ed è inammissibile che si possa sfruttare il proprio ruolo di docente per commettere tali atti».
E proprio perché tutto questo non si ripeta il DECS ha deciso di rafforzare la prevenzione e la gestione dell’ambiente scolastico. «Vogliamo proteggere allieve e allievi - ha spiegato Carobbio Guscetti - da ogni forma di violenza, oltraggio, brutalità fisiche o mentali, maltrattamenti o molestie. Ogni comportamento inadeguato a scuola non deve essere tollerato». Le nuove direttive prevedono quindi che un direttore debba condividere tutte le informazioni con l’intero consiglio di Direzione e in seguito con il DECS.
Tra le nuove misure vi sarà il rafforzamento della formazione e della sensibilizzazione dei docenti con una collaborazione in rete tra DFA/SUFFP, servizi specifici della Polizia cantonale e l’attuale gruppo di psicologi del DECS. Infine, verrà promosso un “coaching” interno quale supporto nella presa a carico delle situazioni problematiche constatate nella quotidianità di un istituto. Alcune misure verranno adottate da subito, altre con l’inizio dell’anno scolastico 2023/2024.