Il fenomeno a livello nazionale colpisce 45' 000 persone. Ogni caduta costa 20' 000 franchi. Ecco il progetto triennale lanciato da ALVAD.
LOCARNO - «Con l'invecchiamento progressivo della popolazione, quello delle cadute a domicilio è un fenomeno che andrà inevitabilmente ad aumentare». Stefano Gilardi, presidente dell'Associazione Locarnese e Valmaggese di Assistenza e cura a Domicilio (ALVAD), è esplicito: «Il 50% delle 90' 000 cadute che ogni anno concernono persone anziane in Svizzera avviene tra le mura di casa».
L'idea – Per fare fronte al problema nella mattinata di venerdì a Locarno è stato lanciato “Prevenzione interprofessionale delle cadute nello Spitex”, un progetto triennale che ha come obiettivo quello di offrire un contributo alla riduzione del numero di cadute degli anziani a domicilio.
Nel concreto – «Il progetto – evidenzia Alessandra Viganò, direttrice sanitaria di ALVAD – consiste nel proporre interventi fisioterapici e di consulenza, differenziati in funzione del rischio di caduta dell’anziano. A seconda della mobilità dell’utente, gli interventi verranno erogati a domicilio o presso il centro VitaAttiva, a Solduno».
Previste 300 adesioni – Ancora Viganò: «Ci rivolgiamo a persone di età maggiore o uguale a 70 anni, residenti nel comprensorio del Locarnese e Valli e già prese a carico dall’ALVAD. La partecipazione al progetto è su base volontaria. Nel corso dei tre anni prevediamo circa 300 adesioni».
L'obiettivo prioritario – Diversi i partner coinvolti nell'operazione, tra cui Physioticino o l'associazione VitaAttiva. «Il 25% degli anziani che cade – riprende Viganò –, tende a ricadere di nuovo. L’obiettivo principale è di valutare se la standardizzazione di una procedura di presa a carico interdisciplinare, differenziata per rischio di caduta, possa migliorare la mobilità e la qualità di vita, ridurre la paura di cadere e il numero delle cadute».
Finanziamento – L’obiettivo secondario è il miglioramento della collaborazione interprofessionale tra le diverse figure che assistono l’utente al domicilio. «Il progetto – sottolinea Viganò – è finanziato da "Promozione Salute Svizzera" e in alcuni casi più delicati dalla LAMal (non a livello preventivo, ma solo sul piano terapeutico)».
Costi enormi e frustrazione – Paolo Caccia, presidente di VitaAttiva, ammette: «È un problema nefasto quello delle cadute degli anziani. Va arginato. Fa male vedere un anziano che ha ancora la sua autonomia e che la perde per una caduta. C'è anche il problema dei costi poi. Le cadute costano al sistema sanitario in totale circa 1,6 miliardi all'anno, circa 20' 000 franchi a caduta. La prevenzione aiuterebbe a ridurre questi costi».
Occhio alla solitudine – Gilardi aggiunge: «Circa la metà degli anziani che cade in casa ha conseguenze serie. Alcuni devono poi addirittura essere collocati in una struttura specializzata. Ci sono anziani giovani e meno giovani. Ma ci sono anche anziani soli. La solitudine purtroppo ha un peso enorme».
Ogni dettaglio va considerato – E a volte questa solitudine può sfociare in un dramma. «Ci sono Comuni in cui il 50% degli appartamenti è occupato da una sola persona. Come si fa a sapere quale rete sociale ha un anziano? Noi ne seguiamo tantissimi e facciamo sensibilizzazione. Anche i servizi sociali dei Comuni si stanno generalmente muovendo in tal senso. Va considerato che tanti anziani non sono ticinesi, bensì ad esempio svizzero tedeschi. È un dettaglio che dobbiamo per forza considerare».