Centinaia di persone residenti hanno firmato una petizione in cui si chiede a Locarno di aderire alla Carta europea per l'uguaglianza
LOCARNO - «Per un impegno concreto per la parità di genere – introduzione del bilancio di genere a Locarno».
È la mozione che sarà discussa dal Consiglio comunale di Locarno e con cui si chiede alla città di aderire alla Carta europea per l’uguaglianza e la parità delle donne e degli uomini nella vita locale. In una lettera aperta, firmata da 136, si chiede l'approvazione del documento, «dimostrando che per voi la parità non è solo una bella parola, ma un serio obiettivo da raggiungere nel minor tempo possibile».
La mozione «è stata rapportata positivamente e in maniera esaustiva e puntuale dalla commissione della Legislazione», tuttavia ha ricevuto un parere negativo da parte del Municipio, «che da un lato si preoccupa della spesa necessaria e dall’altro si sostiene di fare già molto a favore della parità di genere. Purtroppo non siamo d’accordo con l’esecutivo cittadino e confidiamo nel vostro buonsenso e nella vostra lungimiranza a favore di una città che si faccia carico di una seria politica di genere».
Gli esempi di disuguaglianze di genere a livello comunale, secondo i promotori, «sono molti e ve ne citiamo solo alcuni»:
A Locarno, nelle coppie sposate e/o registrate è ancora solo il “capofamiglia” che riceve la corrispondenza comunale e il nome della moglie/partner donna è sempre in secondo piano.
A Locarno i ruoli dirigenziali (e maggiormente remunerati) sono ricoperti a larga maggioranza da uomini; mentre ruoli di cura, accudimento o educazione (e con salari più bassi) sono quasi esclusivamente affidati a donne.
A Locarno le donne in Municipio sono 1 su 7 e in Consiglio comunale 12 su 40. Inoltre sono rare le donne che rappresentano la Città nei Consigli di amministrazione e nei Comitati degli enti partecipati.
Locarno non ha delle specifiche ordinanze o regolamenti per favorire la parità di genere e men che meno per regolare casi di mobbing o violenza sul lavoro.